Con l’intensificarsi della campagna vaccinale e l’arrivo della bella stagione, che dovrebbe contrastare la diffusione del Covid-19, il governo ha riaperto le Rsa alle visite dei parenti al fine di concedere un minimo di contatto umano, alle persone che vivono all’interno delle strutture per anziani.
Rsa: i contatti umani all’interno in spazi aperti
Nei giorni scorsi Il ministro Speranza ha firmato un’ordinanza volta a garantire l’incontro ”fisico” tra parenti e ospiti delle Rsa all’interno di aree specifiche delle strutture preferibilmente all’aperto. L’ordinanza in questione detta delle linee certe al fine di regolare le visite dei parenti ai degenti, senza lasciare troppo spazio alla discrezionalità dei direttori sanitari.
Controlli rigidi sui visitatori e incontri anti assembramenti
L’ordinanza che gestisce la riapertura delle Rsa prevede la possibilità di visita solo a persone o familiari in possesso di Certificazione Verde Covid-19 o in alternativa l’attestazione di una delle condizioni necessarie per il rilascio delle stesse purché non scadute ovvero vaccinazione avvenuta, guarigione dalla malattia o tampone negativo nelle 48 ore precedenti. Inoltre per evitare assembramenti gli incontri tra ospiti e parenti saranno spalmati lungo l’arco di un’intera giornata attraverso una programmazione accurata e molto rigida. Stando a quanto scritto nell’ordinanza ogni degente potrà ricevere al massimo due parenti a visita.
Nelle Rsa niente visite dei parenti da ottobre
Purtroppo le Rsa sono chiuse alle visite dei parenti dallo scorso 13 ottobre quando il Dpcm dell’allora governo Conte Bis aveva reso più restrittive le misure di contenimento del virus durante lo scoppio della seconda ondata. Le direzioni sanitarie si limitavano ad ammettere visite solo in casi di estrema necessità, come gli ultimi giorni di vita dei ricoverati. Il 30 novembre scorso una circolare distingueva tra strutture dove erano presenti focolai di Covid (e dove le visite dall’esterno erano sospese tout court) e quelle invece “Covid free” dove le visite erano ammesse con adeguati dispositivi di protezione, in seguito a vaccinazioni oppure attraverso supporti digitali o in apposite “sale degli abbracci”.
Andrea Carozzi