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Skincare ‘fai da te’: tutti i beauty trend del momento da evitare e perché

Skincare ‘fai da te’: tutti i beauty trend del momento da evitare e perché
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Rimedi della nonna, beauty hacks di tendenza, ricette casalinghe: il fascino di ricorrere al ‘fai da te’ quando si tratta della cura della pelle è innegabile e in molti si dilettano nella preparazione di maschere, scrub e altri rimedi di bellezza con ingredienti facilmente reperibili tra le mura domestiche.

Ma ‘fatto in casa’ fa sempre rima con ‘benefico’ quando si parla di skincare? Per rispondere a questo e altri quesiti, il dottor Dario Dimauro, dermatologo e medico estetico sfaterà i falsi miti più ricorrenti in merito agli ultimi trend di bellezza ‘fai da te’. Inoltre, spiegherà perché preparare una maschera per la pelle a casa può non essere sempre una buona idea.

I 7 trend di bellezza ‘fai da te’ da non provare sulla propria pelle

Per evitare che la prossima beauty routine si riveli meno piacevole del previsto, il dermatologo Dimauro vuole far luce su 7 trend di bellezza diventati virali sui social media, ma potenzialmente dannosi per la pelle.

1. Skin Icing

Un rimedio della nonna riportato in auge da VIP e influencer prevede di massaggiare dei cubetti di ghiaccio sul viso, in modo che il freddo contragga il derma e doni una sensazione di lifting istantaneo. Non è però tutto oro quello che luccica: il ghiaccio ha sì un’azione vasocostrittrice e antiedemigena locale, ma occorre usarlo con cautela per non incappare in spiacevoli conseguenze. Evitare il contatto diretto con la cute e preferire trattamenti professionali di crioterapia sono due indicazioni da tenere a mente per chi vuole evitare rossori, capillari rotti o, addirittura, una vera e propria ustione da freddo.

2. Slugging con vaselina

Lo slugging è tra gli ultimi trend lanciati dalle beauty guru e consiste nell’applicare sul viso un generoso strato di vaselina pura dopo la detersione. L’obiettivo? Ottenere un ‘effetto glow’ e una massima idratazione, sfruttando le capacità del prodotto di diminuire la perdita di acqua trans epidermica e di creare un film occlusivo sulla superficie della pelle. Il dermatologo però mette in guardia: sebbene la vaselina sia un prodotto clinicamente testato, quando viene usata su una pelle non adeguatamente detersa, seborroica o asfittica può risultare eccessivamente occlusivo e scatenare acne, oltre a dare origine a spiacevoli infiammazioni.

3. Risciacquo con acqua di riso

Un antico rimedio nato in Giappone e tornato popolare per le sue presunte proprietà consiste nel risciacquare il viso con l’acqua di cottura del riso. Si crede, infatti, che questo rituale sia in grado di inibire l’attività dell’elastasi (un enzima che danneggia l’elastina) e, di conseguenza, contribuire a mantenere l’elasticità cutanea. Tuttavia, l’acqua di riso può rendere la pelle secca, con uno spiacevole effetto squamoso; non solo, se applicata erroneamente su di una ferita aperta può causare rossori e addirittura infezioni.

4. Scrub ‘home made’ con bicarbonato e limone

Il limone è il ‘must have’ degli estimatori della skincare casalinga, ma anche l’incubo della maggior parte dei dermatologi. L’agrume ha infatti un pH molto acido, che può alterare il naturale equilibrio della pelle e intaccare la sua barriera protettiva, oltre a essere fotosensibilizzante. Inoltre, quando abbinato al bicarbonato, una soluzione altamente basica, è possibile che si verifichi un disequilibrio tra acido e basico, favorendo dermatiti irritative da contatto e la proliferazione di microrganismi dannosi, con il rischio di conseguenti infezioni.

5. Albume d’uovo anti-imperfezioni

C’è chi combatte la lotta contro i (normalissimi) pori dilatati stendendo due o tre albumi sul viso fino a farli asciugare, in quanto si crede che gli amminoacidi contenuti nelle uova abbiano proprietà astringenti. In realtà, i tanto odiati pori sono essenziali per il naturale trofismo della pelle, poiché permettono di rilasciare il sebo, e provare a sconfiggerli con maschere a base di albume può rivelarsi dannoso. Non solo il rischio di possibili intossicazioni alimentari è dietro l’angolo se accidentalmente si ingerisce la sostanza, ma gli albumi possono anche favorire la comparsa di alcune sottopopolazioni di microrganismi nocive per la pelle e causare irritazioni e dermatiti.

6. Olio di cocco come struccante

La buona riuscita di ogni skincare parte sempre da una detersione corretta, ma l’olio di cocco non è la risposta. La caratteristica principale di questo ingrediente è la sua consistenza oleosa, che lo rende capace di sciogliere il trucco. Eppure, l’effetto struccante non è garantito: a differenza dei prodotti cosmetici, nell’olio di cocco mancano tensioattivi e altre molecole antipatiche capaci di “catturare” effettivamente tutti i residui di make-up. Inoltre, risulta particolarmente difficile da rimuovere e la tentazione di strofinare con vigore per eliminarlo può favorire nel tempo il formarsi di rughe. In ultimo, l’olio di cocco può risultare comedogenico per persone con pelli grasse o acneiche e, se a diretto contatto con gli occhi, può scatenare problemi oftalmologici.

7. Fondi di caffè contro gli occhi stanchi

Il caffè è spesso usato in cosmesi per le note proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, ma anche in questo caso è bene evitare il ‘fai da te’ e preferire prodotti dermatologicamente testati a base di caffeina. L’applicazione dei fondi di caffè per combattere le borse sotto gli occhi può infatti risultare non solo una prassi inutile, ma può anche favorire la comparsa di fenomeni irritativi, soprattutto in una zona sensibile come il contorno occhi.

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