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“Ogni vita è un capolavoro”: malati di Alzheimer e opere d’arte

“Ogni vita è un capolavoro”: malati di Alzheimer e opere d’arte

Si è conclusa l’8 dicembre la mostra itinerante “Ogni vita è un capolavoro”, la cui ultima tappa è stata Palazzo dei Trecento a Treviso. Inaugurata in occasione della XXV Giornata Mondiale dell’Alzheimer, sbarcherà il prossimo anno in altre città italiane. Un nuovo modo di guardare alla vecchiaia e ai malati di Alzheimer. Gli ospiti della casa di riposo Menegazzi si sono trasformati nei protagonisti di dipinti famosissimi e fondamentali per la storia dell’arte.

Dignità e umanità prima di tutto

L’idea di “Ogni vita è un capolavoro” nasce nel 2017, anno del primo Alzheimer Fest a Gavirate, in provincia di Varese. Il progetto è nato grazie all’Israa, l’Istituto per servizi di ricovero e assistenza agli anziani.

Il titolo parla già da sé. “Ogni vita è un capolavoro” vuole ridare dignità agli anziani malati di Alzheimer, troppo spesso ignorati e dimenticati, proponendo una nuova cultura dell’invecchiamento. L’intento della mostra è mettere in evidenza l’umanità dei soggetti fotografati, che sono, prima ancora che malati, persone con una loro storia, costellata di successi e sconfitte, di alti e bassi. Un vissuto che emerge prepotentemente dalle fotografie e comunica emozioni con grande forza.

Le opere d’arte rivisitate

33 ritratti, 41 protagonisti over 65, per raccontare la storia dell’arte dal 1400 in poi in modo inedito. Bruno de Martin e Roberto Volpin, fotografi professionisti, tra giugno e agosto 2018 hanno visitato due volte a settimana gli ospiti della casa di riposo – nonché modelli di eccezione – per scattare loro le foto, ricreando la giusta ambientazione. Per riprodurre le opere, sono stati usati sia abiti e oggetti di recupero che i costumi di scena di una compagnia teatrale che ha supportato il progetto.

In “Ogni vita è un capolavoro”, si omaggiano i grandi capolavori della storia dell’arte, resi nuovi dai volti intensi dei malati di Alzheimer. Si va da Piero della Francesca, con il suo celebre dittico che ritrae il Duca di Urbino insieme alla consorte Battista Sforza, a Vermeer con la sua Ragazza con turbante. Da Caravaggio a Frida Kahlo, passando da Leonardo, Goya, Modigliani, Antonello da Messina. Come non li avete mai visti.

 

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