Le prossime versioni dell’Apple Watch potrebbero essere in grado di monitorare parametri come la pressione del sangue, i livelli di glucosio e persino il tasso alcolemico. Lo si legge sul sito specializzato MacRumors, sulla base della rivelazione da parte della start up inglese Rockley Photonics. L’azienda ha sviluppato dei sensori specializzati in queste misurazioni e che lavora a stretto contatto con l’azienda di Cupertino.
Apple Watch: glicemia e pressione sanguigna sempre sotto controllo?
Grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi dispositivi da polso già oggi è possibile tenere sotto controllo la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca. Ma con i nuovi sensori messi a punto da Rockley i prossimi Apple Watch potrebbero fare un ulteriore passo in avanti nel campo della healthy technology.
Apple Watch, i nuovi sensori della Rockley Photonics
Stando alle prime indiscrezioni, i nuovi dispositivi della Rockley Photonics si basano su dei sofisticati sensori di ultima generazione. Sarebbero in grado di rilevare i livelli delle sostanze presenti all’interno del sangue attraverso la pelle. Tra questi anche il livello di glucosio. Se così fosse, tenere sotto controllo la glicemia per le persone affette da diabete risulterebbe più semplice e meno macchinoso rispetto a oggi. Oltre alla glicemia i nuovi Apple Watch saranno anche in grado di monitorare i livelli di alcol nel sangue segnalando all’utilizzatore quando si è arrivati ad alzare troppo il gomito.
Apple Watch e healthy technology: non c’è fretta
Occorre sottolineare che le indiscrezioni emerse circa l’introduzione delle nuove funzioni non riguardano gli Apple Watch 7, il cui lancio è previsto per il prossimo settembre, ma la generazione successiva. In ogni caso sembra che ormai il percorso sia tracciato e che il futuro sia questo. Affidare il compito di monitorare alcuni parametri indispensabili alla salute e a migliorare lo stile di vita a un dispositivo tecnologico come uno smartwatch porta con sé numerosi vantaggi che vanno oltre la semplice sostituzione della misurazione invasiva. Grazie alla multimedialità dei nuovi dispositivi digitali è possibile ottenere rapporti più completi e dettagliati.
Andrea Carozzi