Eccoci alla seconda puntata sul Friuli. In quest’articolo conosceremo meglio il concetto di Albergo Diffuso. Quest’idea (ora esportata anche oltre i confini italiani) nacque in Carnia intorno agli anni ’80, come modello di ospitalità che si propone di coniugare il recupero di vecchie strutture abitative abbandonate, con la necessità di offrire nuove forme di ricettività del territorio, capaci di dare al turista l’opportunità di condividere la vita di antichi borghi colmi di storia e di tradizioni al cospetto di una natura incontaminata, evitando nel contempo lo spopolamento delle zone montane.
Il Friuli Venezia Giulia è terra di piccoli borghi pittoreschi, a volte difficili da raggiungere, ma che una volta scoperti, svelano storie di antiche tradizioni, artigianato locale, profumi e sapori di un tempo. Un ricco patrimonio tramandato di generazione in generazione, che si schiude lentamente al visitatore più attento, alla ricerca di emozioni, in un ambiente piacevole e rilassante che rigenera il corpo, i sensi e lo spirito. In questi borghi la comunità si apre al turista, lo coinvolge in un’atmosfera autentica di “slow life” ed egli è libero d’immergersi più o meno profondamente in essa, a seconda della sua voglia di raccogliere gli stimoli alla conoscenza, al coinvolgimento con gli abitanti e con la vita di borgata.
Gli alberghi diffusi del Friuli Venezia Giulia offrono un mix unico di tradizione, natura, comfort e autonomia. Essi sono costituiti da alloggi indipendenti che sono stati recuperati dopo accurate restaurazioni di case, stalle e vecchie cascine nel pieno rispetto dei canoni architettonici locali. Differiscono dal classico appartamento in affitto, perché pur essendo muniti di tutti i comfort (come ad esempio la cucina ed i servizi privati) e pur mantenendo un alto livello di autonomia gestionale dei propri spazi, gli ospiti godono dell’assistenza di una reception che li sostiene in tutto e per tutto come in un normale albergo, organizzando la fornitura del cambio della biancheria e le pulizie due volte alla settimana. E’ anche possibile decidere il tipo di trattamento (solo pernottamento, pernottamento e prima colazione, mezza pensione o pensione completa, con i pasti forniti tramite un sistema voucher, presso ristoranti locali convenzionati).
Gli alberghi diffusi sono l’ideale per coppie, famiglie e gruppetti di amici di ogni età, alla ricerca di un’esperienza nuova e genuina, a contatto con le fragranze della gastronomia e vita locale, vicino ai suoni ritmati del lavoro dei maestri artigiani e ai colori e profumi di una natura ancora incontaminata.
Oggi vi presentiamo il paese ove si trova uno degli Alberghi Diffusi più apprezzati e autentici del Friuli, ma forse dell’Italia intera: e cioè l’Albergo Diffuso di Sauris.
Sauris, situato a 1200 mt di altitudine, è il comune più alto del Friuli. Grazie alla sua posizione privilegiata e lontana dalle vie di grande comunicazione, ha mantenuto intatto il dialetto, la cultura, l’architettura e la gastronomia lasciati in eredità dalle popolazioni Carinziane che lo fondarono nel XII secolo.
A Sauris si possono ammirare abitazioni tipiche delle zone austriache e altoatesine (con la parte inferiore in pietra e la parte superiore in legno, il fienile a tronchi sovrapposti incastrati agli angoli e la copertura in scandole di legno); in una di queste costruzioni c’è la sede del Centro Etnografico. Il Santuario di S.Osvaldo di Northumbria, sorge in una stupenda zona alpina e conserva il bellissimo altare ligneo a sportelli di Nicolò da Brunico. Anche la Chiesetta di S. Lorenzo a Sauris di Sopra, costruzione di tipo gotico-austriaco, conserva un importante altare ligneo dello stesso scultore.
Ma dopo tanta cultura, anche il palato vuole la sua parte, e Sauris ci sorprende ancora, regalandoci un prosciutto affumicato (degno concorrente del più conosciuto cugino crudo di San Daniele), formaggi e ricotte di malga e birra integrale trovabili solo in questo borgo di montagna.
Ristorati dalla buona cucina locale, ci si può dedicare alle botteghe artigiane. A Sauris di Sotto nella bottega artigiana di Sandra ed Adriana, si possono ammirare articoli d’arte tessile realizzati su telai di legno tradizionali. Tappeti, arazzi e stuoie ma anche sciarpe, scialli e gilet testimoniano aspetti profondi della cultura saurana che si vogliono mantenere in vita e non relegare ad un museo (anche se a dire il vero, il museo etnografico di Sauris di Sopra è molto curato e completo). A Sauris di Sopra si può entrare nella bottega dei fratelli Plozzer e lasciarsi investire dal profumo dei vari legni che le mani dei due maestri sapientemente trasformano in maschere carnevalesche, oggetti e mobili.
I più allenati, attorniati da un paesaggio incantato, si possono dedicare allo sport attivo come il trekking, il nordic walking, il wild watching, le visite alle malghe, le escursioni in mountain bike, la raccolta delle erbe officinali spontanee, dei funghi e dei frutti di bosco. Mentre i più pigri, possono regalarsi qualche momento di relax in riva al lago, un massaggio alle erbe Alpine o un corso di cucina.
Per voi che amate la buona cucina e le camminate nel verde di una natura ancora integra, abbiamo formulato due offerte insieme all’Albero Diffuso di Sauris.
La prima vi dà modo di scoprire la natura nel mese di giugno. Dopo l’inverno, che da queste parti è davvero lungo, la natura dà il meglio di se. Le giornate sono lunghe e luminose, i prati sono in fiore, la vegetazione è ricca e rigogliosa e le mucche al pascolo.
La seconda proposta vi porta a Sauris durante la festa del prosciutto. Questa festa è davvero imperdibile. Una kermesse di profumi e sapori, una festa che invade tutto il paese e conquisterà anche voi.