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Filler all’Acido Polilattico: il futuro della biostimolazione

Filler all’Acido Polilattico: il futuro della biostimolazione
acido polilattico

I filler rappresentano una delle soluzioni più conosciute per il ripristino dei volumi del volto che, a causa dell’avanzare dell’età, inevitabilmente invecchia. La semplicità dell’intervento da parte del Chirurgo o del Medico Estetico, ma anche la loro efficacia, nonché le loro caratteristiche, tra le quali, prima fra tutte, la poca invasività, ha reso i filler davvero molto popolari.  Tuttavia, la durata dell’effetto di questi filler riempitivi è limitata: pochi mesi per l’acido ialuronico e collagene.

Ecco perché lo studio dei tessuti molli tende ad andare nella direzione della Biostimolazione Efficace, cioè quella che concretamente stimola la produzione autologa di Collagene ed acido ialuronico. Questi importanti studi mirano ad identificare i nuovi materiali iniettabili con maggiore efficacia ed effetto che possano superano le caratteristiche di ciò che ora è disponibile.

Non esiste solo il costoso e invasivo lifting. Oggi ci sono tanti trattamenti-lampo, in grado di contrastare il naturale processo di cedimento dei tessuti, che toglie definizione all’ovale, e di colmare la mancanza di collagene ed elastina, che accentua le “rughe della marionetta” agli angoli delle labbra, quelle che danno un’aria triste e cupa. Recenti nuove ricerche si sono concentrate sull’Acido Polilattico iniettabile, una sostanza polimerica, biodegradabile e biocompatibile che garantisse efficacia e sicurezza.

Uno studio randomizzato sul trattamento delle rughe nasolabiali, ha confrontato pazienti sottoposti a trattamento con Acido Polilattico ed altri ai quale era stato iniettato collagene. Infatti, una volta degradato l’acido Polilattico, si è evidenziata una risposta del tessuto connettivo in evoluzione, attraverso il riempimento graduale, con nuove fibre di collagene.

L’acido polilattico è il massimo della biostimolazione – spiega il dottor Pier Luigi Canta specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica– per ringiovanire il viso, senza appesantirlo ed evitando di strutturarlo eccessivamente, con l’acido polilattico ottengo risultati eccellenti, grazie alla capacità della sostanza di stimolare i fibroblasti alla produzione di nuovo collagene”.

Iniettato attraverso aghi sottili, raggiunge i tessuti profondi, innescando un processo rigenerativo poi visibile in superficie – continua l’esperto – In una sola seduta, garantisce la ridensificazione e il ricompattamento dei tessuti, nonché la riduzione della profondità delle rughe. Gli effetti secondari sono minimi o nulli. Ed i costi variano tra i 700 e gli 800 euro“.

La soddisfazione per questo trattamento coinvolge sia medici sia pazienti. “I risultati sono oggettivamente molto incoraggianti – prosegue il dott. Canta – ed invitano sempre più ad accogliere questa nuova filosofia del benessere che apporta miglioramenti significativi della qualità della vita grazie ad un ringiovanimento molto più armonico e meno artificioso”.

Susanna Messaggio

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