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Smartphone e diabete: un’app per diagnosticare la patologia

Smartphone e diabete: un’app per diagnosticare la patologia
Grazie a una nuova app, sarà possibile diagnosticare il diabete tramite smartphone.

Ormai la tecnologia è sempre più presente nelle nostre vite e nei prossimi anni lo sarà sempre di più. Se fino a pochi anni fa i telefoni cellulari rappresentavano un oggetto attraverso il quale comunicare grazie telefonate ed sms, oggi i più moderni smartphone offrono agli utenti una vasta gamma di servizi ed opportunità. Tra questi, quelli pensati per salvaguardare la forma fisica ma anche la salute dell’intero organismo. E a breve si potrebbe aggiungere una nuova app per smartphone in grado di diagnosticare il diabete.

Smartphone e diabete, in USA un’app per diagnosticarlo 

I ricercatori della UCSF, la University of California-San Francisco, hanno sviluppato un biomarcatore digitale low cost che grazie all’utilizzo della fotocamera dello smartphone sarebbe in grado di individuare il diabete di tipo 2 senza esami o prelievi del sangue.

Come è risaputo il diabete di tipo 2 è una patologia che aumenta il rischio di ammalarsi di malattie cardiovascolari, insufficienza renale e cecità. Inoltre, durante la recente pandemia da Covid-19 i diabetici hanno mostrato una maggiore vulnerabilità nei confronti del coronavirus. Uno degli obiettivi che si sono posti i ricercatori che hanno messo a punto l’app è proprio quello di diagnosticare l’insorgere della patologia prima che questa cominci a dare problemi gravi. Aiutando così anche a fare emergere i non diagnosticati.


Come funziona l’app?

Il sistema utilizzato per realizzare l’app si basa su di un algoritmo che utilizza la fotocamera per rilevare il danno vascolare dovuto al diabete misurando segnali chiamati Ppg (fotopletismografia, tecnica che riflette e individua i cambiamenti nel volume di sangue nei vasi sanguigni). Dati che la maggior parte dei dispositivi, compresi smartphone e fitness trackers, sono in grado di acquisire. Durante la fase sperimentale, l’algoritmo messo a punto dai ricercatori della  UCSF ha identificato correttamente la presenza di diabete in oltre l’81% dei pazienti analizzati. Questo risultato lascia ben sperare per un prossimo impiego e diffusione dell’app nei prossimi anni. 

Andrea Carozzi

 

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