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Parola all’esperto: prendersi cura del diaframma pelvico

Parola all’esperto: prendersi cura del diaframma pelvico
Prendersi cura del diaframma pelvico

La corretta funzione motoria e il mantenimento della stazione eretta richiedono un tono muscolare adeguato, né iper,  né ipo. Diventa perciò fondamentale prendersi cura del diaframma pelvico. Il tono muscolare è conseguenza della biochimica, dell’apporto nutrizionale bilanciato e dell’idratazione adeguata. 

Prendersi cura del diaframma pelvico: tanti elementi da tenere in considerazione

II ruolo delle intolleranze alimentari

Siamo tuttavia diversi e in molte persone notiamo la presenza di intolleranze alimentari. L’intollerante e il disidratato sono ipertonici, condizione che altera la corretta alternanza di contrazione e rilassamento del muscolo, portando spesso a dolori muscolo scheletrici. Paradossalmente, le intolleranze alimentari hanno un comportamento simile alle tossicodipendenze. Ne deriva, ad esempio, che l’intollerante al latte tende ad assumerne spesso perché compare un meccanismo di rilassamento muscolare. Se viene chiesto alla persona “a quale alimento non rinuncerebbe mai…” probabilmente si troverà nella risposta il colpevole. Tenere in considerazione il ruolo dell intolleranze alimentari è un primo passo per prendersi cura del diaframma pelvico.

Gli aspetti ginecologici

Per quanto riguarda gli aspetti ginecologici, sappiamo che la postura del bacino potrebbe avere una correlazione con quella dell’utero. Non so se sia nato prima l’uovo o la gallina ma sicuramente un cattivo allineamento del rachide può comportare problemi in gravidanza. 

E a livello di postura?

In ambito posturale, oltre alle cause note legate alla vita della donna già elencate sopra, sono da prendere in considerazione altri eventi importanti. Come le cadute sul coccige o sul sacro, i problemi viscerali come l’aerofagia o fattori legati alla sfera emozionale come rigidità e tabù sessuali ed eccessi di tensioni emotive in genere.

E rispetto proprio a quest’ultime è importante sottolineare come lo stress, le ansie, la depressione e tutto ciò che mina la nostra sopravvivenza si riflette sul nostro respiro. In una situazione di eccesso di tensioni che potrebbero presentarsi per le più svariate ragioni, per un istinto di sopravvivenza tendiamo a prendere più aria di quella che rilasciamo, andando a creare una situazione nel nostro muscolo inspiratore per eccellenza (il diaframma epigastrico) di accorciamento e retrazione delle fibre muscolari.

Il rapporto tra diaframma pelvico e diaframma epigastrico

Il diaframma, che quando si contrae si abbassa, in una situazione di stress emotivi importanti o persistenti si va a fissare in questa posizione non fisiologica. Comporta così una continua spinta opprimente sui visceri e sul pavimento pelvico sottostanti.

Il pavimento pelvico ha  una correlazione con il diaframma epigastrico. Se provate a dare un colpo di tosse con il palmo della mano rivolto all’insù, sul pavimento pelvico avvertirete una risposta, una sorta di sussulto. Questo accadrà se il tono di quei muscoli che ne fanno parte possiedono un’eutonia, ovvero un giusto tono muscolare. Ma se il diaframma epigastrico non sarà nella giusta posizione e sarà corto anche il pavimento pelvico ne risentirà.

Fondamentale quindi per prendersi cura del nostro diaframma pelvico e raggiungere un buon tono considerare anche l’azione del diaframma epigastrico. Nel caso fosse “corto” per ragioni a voi note, apprendere alcuni esercizi di rieducazione respiratoria e di sblocco diaframmatico.

Il pavimento pelvico non è una zona del corpo a sé stante, legata solo agli eventi che avvengono nel corso di una vita di una donna. Tutto questo richiede una visione globale della paziente. Un blocco del diaframma respiratorio si riflette su tutti i muscoli.

Prof. Dott. Danilo Dodero

 

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