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Longevità, long term care e mercato assicurativo: i numeri del fenomeno e i servizi per senior e caregiver

Longevità, long term care e mercato assicurativo: i numeri del fenomeno e i servizi per senior e caregiver

Invecchiamento della popolazione (o meglio, longevità). Maggiore attenzione alla long term care e alla sua evoluzione. La figura del careviger, a sostegno dei familiari più “deboli”. In che modo questi fenomeni impattano e direzionano il settore assicurativo? Ne parliamo con Michele Quaglia, direttore commerciale e brand di Reale Mutua.

L’evoluzione dei trend demografici ha inciso anche sulla vostra clientela-tipo? Come sono cambiate le richieste negli ultimi anni e quali, in particolare, le esigenze di un cliente over 60?

«Certamente l’invecchiamento della popolazione ha portato a un cambiamento importante per tutto il settore assicurativo. Basti pensare che ci sono 12 milioni di over 65 (di cui 6 milioni over 75 e 3,5 milioni over 80), ma le stime ipotizzano che entro il 2030 gli over 65 saranno il 26% della popolazione e entro il 2040 il 31% (18,5 milioni circa). In particolare, sono due i numeri su cui dobbiamo focalizzare il nostro interesse: i 4 milioni di non autosufficienti (di cui circa 3,5 anziani) e 1 milione di caregiver (familiari, assistenti dei servizi sanitari e sociali, assistenti privati).

Le esigenze del nostro cliente-tipo over 50-60 sono certamente mutate rispetto al passato, così come il contesto socio-economico che vede la contrazione del Servizio pubblico sanitario e l’aumento dei costi di assistenza privata».

Clicca qui per il nostro articolo “Alzheimer e caregiver in Italia: i numeri dell’altra faccia del fenomeno

Quali sono le soluzioni dedicate a questo target?

«Con non autosufficienza intendiamo la perdita, totale o parziale, delle abilità fisiche, psichiche, sensoriali, cognitive o relazionali necessarie a svolgere le azioni essenziali della vita quotidiana (lavarsi, vestirsi, mangiare, muoversi). Abbiamo diversi prodotti a loro dedicati. Tra questi, “Realmente Sereno”, long term care a vita intera che offre una soluzione completa per far fronte alle spese legate alla non autosufficienza. In caso di perdita di autosufficienza, Realmente Sereno corrisponde, ogni mese e per tutta la vita, un importo prestabilito.

Alla sottoscrizione l’assicurato stabilisce l’importo della rendita mensile e la durata del versamento dei premi in base alla propria capacità di spesa. In aggiunta, è possibile sottoscrivere una garanzia facoltativa “caso morte” con una durata pari al piano di versamenti e usufruire di utili servizi. Per esempio, l’accesso alla piattaforma MyNet.blue che mette a disposizione 3 diversi network sanitari (odontoiatrico, diagnostico e fisioterapico) e la prenotazione telefonica per prestazioni mediche in centri convenzionati».

Ci sono anche soluzioni pensate per i caregiver?

«Sì, “Realmente Amore”, prodotto per il “Dopo di Noi”, soluzione dedicata a chi deve pensare a persone “deboli” pianificando il loro futuro in caso di propria premorienza. Realmente Amore è la soluzione specifica di Reale Mutua per garantire la gestione, in maniera “blindata”, delle risorse finanziarie familiari nel momento in cui dovesse venire a mancare il soggetto che si prende cura della persona non autosufficiente. Prevede la corresponsione di una rendita mensile, rivalutabile nel tempo in base ai rendimenti del fondo Reale Uno, per tutta la vita della persona tutelata».

Qual è il riscontro?

«L’Ocse stima che in Italia la spesa complessiva per long term care sia pari all’1,7% del Pil, ma nel 2050 potrebbe attestarsi al 4%, date le dinamiche socio-demografiche che caratterizzano il Paese. Nell’area Ocse, l’Italia è il Paese con la più elevata percentuale (sulla popolazione) di familiari e amici che prestano in modo continuativo assistenza a persone disabili (16,2%), con costi sociali che potrebbero essere eliminati o quantomeno mitigati attraverso un’offerta, anche da parte di operatori privati, di servizi di assistenza facilmente reperibili, caratterizzati da elevati livelli di professionalità e a costi non elevati. Un’indagine su 5.000 capifamiglia, fatta nel 2014 da Gfk Eurisko, mostra che il tasso di penetrazione delle Long term care nelle famiglie è l’1,4% mentre 14% è la percentuale di coloro che hanno manifestato interesse per una futura sottoscrizione».

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