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Il Banco Alimentare, storia e solidarietà nel libro dell’ex vice direttore di Avvenire

Il Banco Alimentare, storia e solidarietà nel libro dell’ex vice direttore di Avvenire
Paolucci giorgio
Il titolo “Se offrirai il tuo pane all'affamato...” è di per se indicativo dell'opera. Una narrazione dei primi vent'anni del Banco Alimentare, istituzione solidaristica che, attraverso donazione di cibo da parte di chi ne ha persino in abbondanza, aiuta chi invece ne scarseggia. Effetto della crisi e non nel Terzo Mondo o in Paesi lontani,…

Il titolo “Se offrirai il tuo pane all’affamato…” è di per se indicativo dell’opera. Una narrazione dei primi vent’anni del Banco Alimentare, istituzione solidaristica che, attraverso donazione di cibo da parte di chi ne ha persino in abbondanza, aiuta chi invece ne scarseggia.

Effetto della crisi e non nel Terzo Mondo o in Paesi lontani, poco evoluti e dove la vita pare essersi arrestata a secoli fa, ma nella nostra avanzata e moderna Italia. Autore dell’opera, che offre non pochi spunti di riflessione, è Giorgio Paolucci, uno dei più insigni giornalisti di Avvenire, il giornale della Cei e sesto quotidiano per diffusione in Italia, un “opinion leader” del quale lo stesso giornalista e scrittore è stato a lungo il numero due.

Da poco in pensione, come spiega lui stesso, oltre a fare con grande gioia il nonno, non ha mai dimenticato i principi ispiratori del suo modo di fare informazione che si è sempre dedicato a chi è in disagio o ha problemi. In tal senso ha scritti diversi libri mentre con questo narra i venti anni del Banco, diffuso in Italia. Il libro è stato presentato a Milano, dove Paolucci vive e Avvenire ha direzione e sede principale, ma anche a Genova dove a commentare il volume è stato lo stesso capo dei vescovi italiani quale presidente Cei, cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo del capoluogo ligure.

Il porporato ha esaltato l’opera del Banco soprattutto verso chi, pure in età avanzata, si trova con reddito da pensione insufficiente. Appassionato l’intervento in occasione della presentazione “genovese” del libro da parte di Gabriella Andraghetti, che del Banco Alimentare è presidente in Liguria: “Una grande trama di carità, un modello di azienda non profit, un’espressione di costruttività molto significativa in una stagione come quella che stiamo vivendo, in cui sembrano prevalere il sospetto e la rassegnazione”, ha detto.

Mentre Giorgio Paolucci ha indicato come dalle pagine del suo libro si narra che l’istituzione “ogni giorno rifornisce oltre 8 mila strutture caritative che aiutano un milione e seicentomila poveri grazie al recupero di 75 mila tonnellate di cibo e di 1 milione e 100 mila piatti pronti raccolti nelle mense di aziende, ospedali e scuole”.

Ma il libro, edito da Guerini e Associati, costituisce pure un viaggio-inchiesta alla scoperta di un pianeta dove, ha spiegato Giorgio Paolucci, “la dimensione della gratuità e la condivisione di un bisogno elementare si sposano con la lotta agli sprechi”. Lungo le pagine dell’opera si ricordano le origini del Banco nel 1989 dopo l’incontro tra l’imprenditore lombardo Danilo Fossati, proprietario della “Star” e don Luigi Giussani per venire all’oggi ed ai volontari che gestiscono il Banco, a Genova situato in una palazzina e terreno donate ad hoc da una ricca famiglia di imprenditori della città. Oltre ad essere, informa l’ex di Avvenire, “uno spaccato documentato dell’Italia solidale che ogni anno trova nella Colletta Alimentare, che ha 5 milioni e mezzo di donatori in 11 mila supermercati, la sua espressione più popolare”.

Dino Frambati

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