Una dieta povera di carboidrati consente di diminuire sensibilmente le dimensioni delle cellule adipose. E questo garantirebbe diversi vantaggi sulla prevenzione di diverse malattie metaboliche, tra cui il diabete. A sottolinearlo è uno studio scientifico presentato durante la diciassettesima edizione del World Congress of Insulin Resistance, Diabetes and Cardiovascular Disease, tenutasi a Los Angeles dal 4 al 7 dicembre 2019.
Diabete e cellule adipose
La ricerca americana è stata realizzata da un team di ricercatori operante presso lo Stanford University Medical Center (USA). Lo studio ha di fatto evidenziato come alla perdita di grasso corporeo sia collegata una diminuzione dei fattori di rischio dell’apparato cardiovascolare, ma anche di quelli collegati al diabete di tipo 2. Questa è la forma più diffusa che comincia a manifestarsi in età adulta, soprattutto dopo i 50 anni.
Lo studio ha messo in luce come a seguito di un dimagrimento modesto, di appena 5 kg, la resistenza all’insulina migliorava sensibilmente e questo proprio per la minor massa degli adipociti (le cellule adipose).
I benefici di una dieta povera di carboidrati
Durante la presentazione dello studio, i ricercatori hanno fatto presente che i dati relativi alla resistenza insulinica hanno un ruolo rilevante nella predizione del rischio di diabete, sottolineando però la centralità a tal proposito delle dimensioni delle cellule adipose, valore che ha un peso anche più consistente. Un dato interessante che collega il rischio di contrarre il diabete a una dieta troppo ricca di carboidrati è quello che evidenzia come una perdita di peso ottenuta con una dieta caratterizzata dalla presenza di carboidrati non provochi la riduzione delle cellule lipidiche e non faccia diminuire i livelli di insulina.
Questo non fa che confermare che una dieta povera di carboidrati sia in grado di velocizzare i processi di lipolisi – degradazione dei lipidi – riducendo maggiormente le dimensioni delle cellule adipose. È comunque doveroso sottolineare che prima di intraprendere un regime alimentare con pochi carboidrati è meglio chiedere un parere al proprio medico curante senza agire in autonomia.
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Andrea Carozzi