Manca poco più di un mese alle festività natalizie e il governo sta lavorando per permettere agli italiani di non rinunciare totalmente alla festa più amata di sempre, nonostante la pandemia da Covid-19. Quello che sembra certo è che il Natale 2020 sarà comunque diverso da quelli che lo hanno preceduto perché dovrà sopportare un ospite non gradito: il coronavirus. Vediamo cosa si è detto in questi giorni del Decreto Natale che dovrebbe arrivare agli inizi di dicembre.
Il Decreto Natale
Negli ultimi giorni sono trapelate diverse notizie su come il governo stia mettendo a punto un Decreto Natale con cui regolare il periodo delle feste natalizie. Dal coprifuoco, agli spostamenti tra regioni, dall’apertura dei negozi all’ingresso contingentato in chiesa per la messa natalizia. Tutte ipotesi pensate per salvare il Natale e l’economia italiana legata a doppio filo a questa festività.
Decreto Natale: festeggiamenti più sobri
Come dichiarato recentemente dal governo, il prossimo Natale dovrà per forza di cose essere più sobrio e meno sfarzoso dei precedenti. Per evitare un’impennata dei contagi e scongiurare l’inizio di una terza ondata gli italiani dovranno limitare i contatti con amici e parenti.
Via il coprifuoco per il cenone
Uno degli obiettivi del governo è quello di far cadere la misura restrittiva per eccellenza: quella del coprifuoco in vigore dalle 22 alle 5 del mattino. Questa restrizione resterà in vigore fino al 3 dicembre. Se per quella data l’Rt, cioè l’indice di trasmissibilità del contagio, si sarà stabilizzato intorno a 1 o addirittura sotto l’1 (la soglia di guardia), il coprifuoco potrebbe non essere rinnovato e bar e ristoranti potrebbero riaprire. Se però i casi non dovessero diminuire è probabile che il coprifuoco venga posticipato alle 23 o alle 24 per permettere di festeggiare il cenone.
Cenone solo con parenti stretti e regioni in zona gialla
Natale dovrà essere festeggiato solo con i parenti più stretti evitando pranzi e cene con più di 6 partecipanti. Distanza di sicurezza e mascherine dovranno essere mantenute anche in famiglia. Visto il leggero calo della curva dei contagi registrato in questi giorni, il governo spera di avere, per il periodo natalizio, tutte le regioni in zona gialla, per permettere anche gli spostamenti interregionali. Ma la strada da percorrere appare ancora lunga soprattutto per Campania e Lombardia.
Negozi e messe
Se le regioni oggi in zona rossa, e quindi Campania, Toscana, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Toscana, passassero almeno in zona arancione, i centri commerciali, con ingressi contingentati, potrebbero riaprire con il fine di rilanciare l’economia. Attualmente si sta valutando anche di regolare gli accessi alle tradizionali messe natalizie in modo da impedire gli assembramenti in chiesa.
Andrea Carozzi
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