L’entusiasmo per le tecnologie che utilizzano l’Intelligenza Artificiale appare decisamente controverso tra i nostri connazionali. Quasi un italiano su due ha grandi aspettative dall’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale in medicina e solo il 16% si dice preoccupato dei risvolti in questo settore. In particolare, dimostrano entusiasmo i giovani tra i 18 e i 29 anni (49%) e gli over 60 (47%). In generale, gli uomini sono più propensi a fidarsi dell’IA: il 35% ritiene infatti che sia vantaggiosa, rispetto al 25% delle donne.
Il 34% degli italiani vede di buon occhio la sempre maggiore presenza dell’AI nella tecnologia smart-home, con un picco del 41% tra i giovani di età 18-29 anni.
I timori superano invece decisamente l’ottimismo quando si tratta di potenziare la tecnologia con l’Intelligenza Artificiale nel giornalismo, dove ben un quarto degli italiani ritiene l’AI pericolosa, a fronte dell’8% che ritiene che l’AI possa migliorare il settore.
La quasi totalità degli interpellati (90%) considera l’AI dannosa anche nell’ambito delle relazioni sociali (87% dei giovani tra i 18 e i 29 anni e 94% tra gli ultrasessantenni) e per quanto riguarda l’utilizzo scolastico.
Oltre alla medicina e alle tecnologie per la domotica “intelligente”, le principali aree di utilizzo in cui l’IA è stata considerata di potenziale valore dagli italiani interpellati sono il coding e la programmazione tecnologica (41%), la ricerca scientifica (37%), la sicurezza informatica (32%) e i trasporti (24%).
In campo legale e giudiziario, l’AI viene invece considerata inopportuna dall’89% degli intervistati. Solo il 20% degli intervistati intravvede alcuni vantaggi nell’uso dell’IA nei servizi bancari e finanziari.