La velocità della nostra camminata ci dice quanto in fretta stiamo invecchiando. Lo rivela lo studio “Association of Neurocognitive and Physical Function With Gait Speed in Midlife”, pubblicato su Jama Network Open.
La ricerca sostiene che la camminata degli over 45 sia indicativa dello stato di invecchiamento del corpo e del cervello delle persone.
Per giungere a queste conclusioni, gli scienziati che hanno svolto lo studio hanno raccolto informazioni su 904 persone nate nello stesso anno in Nuova Zelanda. Su di loro hanno poi effettuato diversi test nel corso della loro vita e, più recentemente, tra 2018 e 2019, al compimento dei 45 anni d’età.
I risultati della risonanza magnetica durante l’ultima valutazione hanno dimostrato che i camminatori più lenti tendevano ad avere un volume cerebrale totale più basso, uno spessore corticale medio inferiore, una minore superficie del cervello e una maggiore incidenza di “iperintensità” della sostanza bianca, piccole lesioni associate alla malattia dei piccoli vasi cerebrali. In breve, il loro cervello appariva un po’ più vecchio.
Per la prima volta, con questa ricerca, emergono gli effetti della velocità della camminata su un cervello piuttosto giovane, cioè quello dei 40enni.
Di solito, i protagonisti di questi test sono invece i pazienti geriatrici: su di loro è già dimostrata l’importanza di un passo più rapido per il mantenimento dello stato di salute giovane del corpo e del cervello.