Italia un Paese di senior: lo è già e lo diventerà ancora di più nei prossimi decenni. A raccontarlo, supportato da dati e numeri, è Nicola Palmarini in Immortali. Economia per nuovi highlander (Egea).
Il volume evidenzia in maniera lucida quali sono le conseguenze del fenomeno a livello economico, in particolare per la società e per le aziende. Non solo le imprese che operano nel settore della sanità e dei servizi alla persona. Ma anche quelle attive nel food, nel turismo o nel comparto delle attività per il tempo libero.
Secondo quando documenta Palmarini, il dato demografico relativo a una popolazione di over (80,90), per di più italiani e quindi favoriti da un tasso di progressiva longevità in buona salute è da tradursi in business.
La capacità di spesa dei consumatori over 60 raggiungerà 15 trilioni di dollari alla fine di questa decade, 8 trilioni in più del 2010. Eppure gli euro di marketing dedicati a fare campagne verso la porzione over 50 della popolazione sono inferiori al 10%.
Solo in Italia i due terzi dei patrimoni superiori ai 200 mila euro sono in mano alla fascia over 55. Come è possibile – si chiede l’autore – non notare che entro il 2032 la spesa al consumo a partire dai 50 anni aumenterà del 58% (arrivando a 4,6 trilioni di dollari), rispetto al solo 13% di aumento della spesa per le persone di età compresa tra i 25 e i 50 anni? O non verificare che, se aumentassero il numero di lavoratori anziani e quindi la loro aggiunta produttiva e i loro investimenti, il Pil (degli Stati Uniti, in questo caso) potrebbe crescere di 442 miliardi di dollari entro il 2020?
Una categoria demografica che non ha solo bisogno di sanità o sicurezza, ma desidera divertirsi, consumare, apparire, viaggiare. In altre parole, vivere.
Oggi meno del 15% delle aziende ha messo a fuoco delle strategie di business per quella fascia d’età più alta che continuiamo a identificare come una massa bisognosa di qualcosa anziché desiderosa di qualcosa. Solo il 35% delle persone over 75 si considera “vecchia” e se non ti senti vecchio non compri un prodotto per vecchi.
Secondo l’autore, probabilmente la più grande industria con cui dovremo confrontarci nel prossimo futuro, al di là della farmacologia, è quella delle crociere. Nel 2019 questa particolare industria del turismo ha già registrato un record storico: verranno consegnate 24 nuove navi, di cui due in Italia, cifra storicamente mai raggiunta finora nel corso di un solo anno. E a quanto pare questo è solo l’inizio: 106 navi sono in arrivo entro il 2027 quando si stima che i passeggeri passeranno dagli attuali 27 milioni al numero atteso di 39 milioni.
Le spese per le attività del tempo libero sono chiaramente superiori a quelle di altre fasce d’età. Le famiglie americane con a capo un 65enne hanno speso circa 40,6 miliardi di dollari in viaggi nel 2014, con un incremento di quasi il 35% rispetto al 2010, anche se il numero di queste famiglie è aumentato solo del 19% rispetto allo stesso periodo.