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“Nuovo Olimpo”, il ritorno di Ferzan Ozpetek su Netflix

“Nuovo Olimpo”, il ritorno di Ferzan Ozpetek su Netflix
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NUOVO OLIMPO, IN USCITA SU NETFLIX A NOVEMBRE

Nuovo Olimpo, scritto e diretto dal regista turco Ferzan Özpetek, è uscito il 1 novembre su Netflix. È ambientato nella Roma degli anni Settanta e racconta di un incontro casuale in un cinema che si trasforma in una storia d’amore indimenticabile per Enea e Pietro, fino a quando il destino non li separerà. Il dramma romantico, scritto anche da Gianni Romoli, è stato girato interamente a Roma, in particolare nel Municipio III e a Monte Sacro.

Le riprese principali sono iniziate nel novembre 2022, contando nel cast Damiano Gavino, Andrea Di Luigi, Greta Scarano, Aurora Giovinazzo, Alvise Rigo e Giancarlo Commare, con la partecipazione straordinaria di Luisa Ranieri, che in più interviste ha raccontato di essere stata scelta da Mina in persona. La cantante infatti, ascoltata dal regista, avrebbe fatto proprio il nome dell’attrice napoletana per interpretare la cassiera Titti, del tutto simile alla tigre di Cremona nel trucco e parrucco, e che si prende a cuore le storie personali e romantiche di chi frequenta assiduamente il suo cinema, il Nuovo Olimpo, che dà appunto il titolo alla pellicola.

ÖZPETEK TORNA ALLE ORIGINI E RACCONTÁ DI SÉ

Roma, fine anni ’70. Enea e Pietro si incontrano per la prima volta in un cinema, e all’epoca nessuno dei due immaginava quanto li avrebbe travolti negli anni a venire. Dopo essersi incontrati per caso, i due venticinquenni iniziano a frequentarsi, dando vita a una relazione appassionata in cui entrambi si innamorano perdutamente l’uno dell’altro. Le loro vite continuano a ruotare intorno al cinema in cui si sono incontrati e agli eventi storici dell’Italia degli anni di Piombo, che vivranno in prima persona. Ma, per un evento inaspettato, la coppia si separerà. Per i successivi trent’anni entrambi inseguiranno la speranza di rincontrarsi, rivivendo le emozioni di un passato lontano.

«Si tratta di una semi-autobiografia», ammette il regista, «nel film ci sono tante cose della mia vita. È da 7-8 anni anni che pensavo di raccontare questa storia, era diventata quasi un’esigenza. Il punto di partenza del film è una storia vera che mi è successa negli Anni 70. Iniziando a lavorarci però mi sono subito accorto che piano piano la storia si allargava comunque, si staccava dal suo nodo iniziale così personale e dilagava verso altre dinamiche e altri temi che non riguardavano più soltanto me. Perché – prosegue Ozpetek – non raccontava solo un amore a due attraverso il tempo ma pure l’amore per il Cinema». Sono numerosi, infatti, i riferimenti e gli omaggi al cinema, anche italiano, del passato: prima fra tutte, la citazione esplicita di Ultimo tango a Parigi di Bertolucci, dove invece del burro c’è della marmellata; il titolo che ricorda Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore; gli omaggi alla Magnani e tanto altro.

Giuseppe Pipino

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