La legge 104/1992 è strettamente collegata alla pensione anticipata. Sussiste una connessione tra la legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità e il prepensionamento. Le due categorie tutelate da questo riferimento legislativo, ossia i disabili e i caregiver (coloro che assistono una persona non autosufficiente), hanno a disposizione diverse opzioni per chiedere il prepensionamento.
Legge 104/1992, cosa prevede
Scendendo nel dettaglio, la Legge 104 tutela “l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone disabili”. I principali destinatari sono dunque i disabili e coloro che si dedicano alla loro assistenza, ai quali lo Stato deve riconoscere, in virtù dell’autonomia e dell’integrazione sociale che a questi va garantita, un adeguato sostegno.
Il sostegno riconosciuto dallo Stato ai destinatari della legge 104 si traduce anche in agevolazioni per la pensione, sia per i disabili che per coloro che si occupano della loro assistenza. La legge in questione riconosce ai lavoratori disabili, in possesso del certificato di handicap con connotazione di gravità, la possibilità di richiedere due tipi di permessi: o due ore giornaliere oppure tre giorni di permesso mensile.
Legge 104 e prepensionamento: ecco cosa c’è da sapere
Chi è disabile grave e ha un’invalidità riconosciuta di almeno l’80%, può usufruire di alcune agevolazioni che gli consentono di uscire prima dal mercato del lavoro, ma a regolare queste agevolazioni non è la legge 104, bensì l’articolo 1 – comma VIII – del Decreto Legislativo 503/92. Il decreto innalza l’età pensionabile per tutti i lavoratori eccetto per coloro che appunto hanno un’invalidità non inferiore all’80%. Di fatto, quindi, questo ha mantenuto inalterato quanto previsto dall’articolo 5 della Legge 218/52, ora abrogato dall’articolo 16 del DPR 1432/71 (e attuato dalla circolare Inps 50/93).
Decreto Legislativo 503/92, i requisiti per il prepensionamento
- lavoratori disabili con almeno 80% di invalidità riconosciuta: 61 anni per gli uomini, 56 anni per le donne
- lavoratori non vedenti che vantano almeno 10 anni di assicurazione e contribuzione dopo l’insorgenza della cecità: 56 anni per gli uomini, 51 anni per le donne
- altri lavoratori non vedenti: 61 anni per gli uomini e 56 anni per le donne
Prepensionamento per disabilità e contributi
Gli anni di contributi richiesti sono, invece, gli stessi di quelli richiesti per la pensione di vecchiaia: sono necessari almeno 20 anni.
Per i disabili con meno anni di contributi, inoltre, vi è la possibilità di accedere all’assegno ordinario d’invalidità o alla pensione d’inabilità di tipo previdenziale. Per entrambe è necessario che ci sia un’invalidità riconosciuta, tra il 74% e il 99% .
Andrea Carozzi