Il Ministero della Salute non sembra voler prorogare l’obbligo di indossare la mascherina sui mezzi di trasporto e nei luoghi in cui è ancora in vigore. Dal 1° ottobre non sarà più obbligatoria la mascherina su bus, metro, treni, ma anche in contesto sanitario, quindi ospedali, ambulatori e RSA.
Rimangono alcune eccezioni a scuola, mentre a partire dal 1° novembre potrebbe non essere obbligatoria anche al lavoro. Verranno abolire i protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro, che tra le altre cose prevedono in alcuni casi la misurazione della temperatura all’entrata al lavoro e l’uso delle mascherine al chiuso quando non si può mantenere il distanziamento tra lavoratori o in caso di assembramento.
Non ci saranno proroghe perché sarebbe stato necessario un decreto, ma il governo guidato da Mario Draghi è in carica soltanto per gli affari correnti e ha ritenuto di non firmare un nuovo provvedimento. Qualora, con il progredire dell’autunno, i contagi dovessero risalire potrebbero essere nuovamente introdotte come dispositivo principale, come avvenuto nelle precedenti ondate, ma ad oggi non sembra essere prevista alcuna situazione preoccupante.
Treni, navi, autobus e metro
Da questo 1° ottobre, non sarà più obbligatorio l’uso della mascherina sui mezzi pubblici. Rientrano in questa categoria:
- navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale;
- treni impiegati nei servizi di trasporto ferroviario passeggeri di tipo interregionale, Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità;
- autobus adibiti a servizi di trasporto di persone, ad offerta indifferenziata, effettuati su strada in modo continuativo o periodico su un percorso che collega più di due regioni ed aventi itinerari, orari, frequenze e prezzi prestabiliti;
- autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente;
- mezzi impiegati nei servizi di trasporto pubblico locale o regionale;
- mezzi di trasporto scolastico dedicato agli studenti di scuola primaria, secondaria di primo grado e di secondo grado.
Come cambia la situazione in ospedali e RSA
Per quanto riguarda le strutture sanitarie, il 30 settembre scade la norma che impone la mascherina FFP2 negli ospedali, ambulatori medici e Rsa. Fino a fine anno e cioè fino al 31 dicembre, il Green pass resta ancora obbligatorio per operatori sanitari, ricoverati e visitatori negli ospedali e nelle Rsa. Prima di accedere alla struttura sanitaria, quindi, è necessario eseguire un tampone ed essere in possesso di esito negativo.
Il governo ha deciso di prolungare l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie per lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato un’ordinanza di proroga di un mese.
Rimane esteso l’obbligo vaccinale anti-Covid a tutti i sanitari fino al 31 dicembre 2022.