Dopo mesi di osservazione, la campagna vaccinale sembra entrare nuovamente nel vivo. Lo scorso 23 settembre il Ministero della Salute ha firmato una nuova circolare che autorizza e rende disponibili, oltre al precedente vaccino per Omicron-1, anche il vaccino per le nuove varianti Omicron 4-5, oggi prevalenti nel nostro Paese.
La presenza di entrambi i vaccini, però, secondo alcuni esperti rischia di creare confusione senza indicazioni precise.
Nuovi vaccini bivalenti: Omicron-1 e Omicron 4-5
Finora soltanto il 17% degli over 60, la fascia di popolazione a cui è stata raccomandata la quarta dose, si è immunizzato. L’incentivo a vaccinarsi arrivi dalla possibilità di poter ricorrere ai due nuovi vaccini bivalenti, che scatenano la reazione anticorpale oltre che al ceppo originario del virus anche alla sotto variante Omicron 1 in un caso e a Omicron 4-5 nell’altro.
I destinatari
La campagna vaccinale punta soprattutto sulle quarte dosi per i fragili e per gli over 60, oltre che per chi, tra gli over 12, non ha fatto ancora la terza dose. Adesso i vaccini saranno disponibili anche “su richiesta dell’interessato” come quarta dose per tutti gli over 12 che abbiano già ricevuto la prima dose di richiamo da almeno 120 giorni. É prevista anche una quinta dose per i gravi immunodepressi “dietro valutazione e giudizio clinico specialistico”.
Dopo le due circolari, quindi, chi lo desidera potrà già ottenere la quarta dose, anche tra gli Under 60, prenotandosi all’hub oppure in farmacia o dal medico di famiglia.
C’è possibilità di scelta?
La circolare sottolinea come “non ci sono evidenze per poter esprimere un giudizio di uso preferenziale di uno dei diversi vaccini bivalenti disponibili, ritenendo che tutti possano ampliare la protezione contro diverse varianti e possano aiutare a mantenere una protezione ottimale contro la malattia Covid-19”.
Ufficialmente, quindi, è stata dichiarata l’impossibilità da parte dei pazienti di scegliere il vaccino tra i due bivalenti (Omicron 1 e Omicron 4-5) ora disponibili. Gli italiani non potranno scegliere il tipo di vaccino ma dovranno attenersi alle disponibilità dei vaccini nell’hub, nella farmacia o nello studio del medico di famiglia. Dal Ministero della Salute sottolineano, però, come saranno le Regioni a gestire, come sempre, l’organizzazione delle somministrazioni e non è escluso che un tipo di vaccino si trovi in un hub invece che in un altro.
É necessario informare
In queste situazioni il rischio di contestazioni è dietro l’angolo. Per questo, secondo gli esperti, è fondamentale che cresca l’informazione sulla bivalenza dei due vaccini ed è importante che il Ministero dia più informazioni possibili.