Maria Cristina Ascheri, Vicepresidente Associazione Nazionale Le Donne del Vino, racconta ai microfoni di AltraEtà come è cambiato il ruolo delle donne nel mondo del vino.
Maria Cristina, l’Associazione quest’anno compie venticinque anni. Quando avete incominciato avete percorso una strada in salita: come una donna è potuta crescere in quest’ambiente?
Io faccio parte dell’Associazione proprio dal 1988, quindi dalla sua nascita. A parte questo, faccio parte di questo mondo da sempre. Sono stata figlia di produttore, moglie di un produttore e ora madre di un produttore. Le donne hanno iniziato ad “apparire” quando gli uomini hanno dovuto affrontare le due guerre. In quel momento le donne hanno cominciato a fare “lavori da uomini”. E così anche negli anni Sessanta quando i giovani sono fuggiti dalle campagne per le città e solo le donne, le mamme, sono rimaste nell’agricoltura. Inizialmente sono state accolte con scetticismo, ma poi si sono fatte apprezzare e rispettare guadagnandosi il proprio lavoro.
Cosa pensi delle ragazze giovani che ora intraprendono questo mestiere?
Le giovani donne sono molto competenti, si immettono in questo mondo più preparate di quanto non lo fossimo noi. Bisogna lasciarle fare perché sanno il fatto loro, nel commercio, nella produzione, nella ristorazione. Io le rispetto molto e auguro loro buon lavoro.
Daniela Ameri
Direttrice Altraetà