fbpx

Uaf Family: un nipote on demand per alleviare la solitudine dei senior

Ho avuto il piacere di intervistare la dott.ssa Cecilia Rossi, co-founder dell’azienda Uaf Family.

Innanzitutto partiamo dalle basi: ho chiesto a Cecilia di spiegarci che cos’è questa nuova start up

«Uaf è l’acronimo di You Are Family e già questo dice molto. È un nuovo servizio che cerca di alleviare la solitudine degli anziani. Noi di Uaf vogliamo rivoluzionare il modo di assistere gli anziani, come le loro famiglie si prendono cura di loro. E come lo facciamo? Mettiamo in collegamento, tramite la nostra piattaforma tecnologica, gli anziani e i ragazzi giovani. Insieme svolgono delle esperienze sociali autentiche. Con l’aiuto di ragazzi speriamo di rompere la routine degli anziani, farli sentire meno soli e più integrati. Le attività sono tantissime: aiuto con la spesa, una passeggiata, leggere un libro insieme o andare al cinema, ma anche aiuti più concreti come con un aiuto con la tecnologia o imparare una lingua nuova. Noi vogliamo ricreare, all’interno della nostra piattaforma, uno dei rapporti più belli che c’è all’interno della famiglia: quello tra nonni e nipoti».

Come riuscite a trovare i “nipoti” e quindi qual è la modalità con cui voi operate?

«Uaf funziona in una maniera molto semplice: all’interno della piattaforma il “nonno” può lanciare la sua richiesta, ma non solo, anche tramite un numero verde fatto apposta per i meno tecnologici. Il “nipote” invece si rende disponibile all’interno della piattaforma. Abbiamo creato un algoritmo in grado di matchare perfettamente l’esigenza dell’anziano e il tipo di attività che vuole fare e il ragazzo/a più adatto per svolgere quel tipo specifico di attività. Tutto questo in base a vari parametri come caratteristiche personali del/la nipote, le skills e la sua disponibilità. Il “nonno” a questo punto sarà in grado di scegliere con quale “nipote” passare il suo tempo, l’attività che preferisce fare (sia dal vivo sia da remoto). Un servizio quindi fatto su misura per gli anziani il tutto in modo assolutamente sicuro».

Sono molto d’accordo sul fatto della sicurezza che è fondamentale. Da quanto lavorate a questo bellissimo progetto?

«L’idea è venuta durante il primo lockdown, a me e Matteo Fiammetta, altro co-founder di Uaf, in un momento in cui abbiamo veramente capito che cosa significasse davvero la solitudine. Per noi era qualcosa di temporaneo, ma per tantissimi anziani è un problema costante. Quindi, in quel momento, avevamo capito che volevamo fare qualcosa di concreto per le nostre nonne. Serviva un servizio che facesse in modo che gli anziani si sentissero meno soli, senza bisogno per forza di badanti o operatori sanitari. Ed è per questo motivo che abbiamo creato Uaf».

Quanti “nonni” avete già coinvolto finora?

«Siamo operativi da 6-8 mesi e ne abbiamo già coinvolti molti. All’inizio abbiamo testato la piattaforma per capire esattamente come funzionava l’iniziativa. Adesso abbiamo implementato la piattaforma e abbiamo avuto tantissime richieste, in due settimane quasi più di mille. Ci siamo resi conto di quanti giovani abbiamo veramente voglia di lavorare nel sociale e credono nell’interazione generazionale».

Per maggiori informazioni www.uaf-family.com

Daniela Boccadoro Ameri

L'articolo ti è piaciuto? Condividilo sui social!

Iscriviti alla newsletter

Se ti è piaciuto questo contenuto iscriviti alla Newsletter ed entra a far parte della Community di Altraetà: una volta alla settimana riceverai sulla tua mail una selezione delle migliori notizie sul mondo over 50.

Più letti

Potrebbe interessarti anche

Iscriviti alla newsletter e rimani sempre aggiornato sul mondo over 50

Utente registrato correttamente!

Resetta la tua password

Inserisci il tuo indirizzo email o nome utente. Riceverai un link per creare una nuova password via e-mail.