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SOS Anziani: 10 trucchi per gestire la sindrome del tramonto

SOS Anziani: 10 trucchi per gestire la sindrome del tramonto
cura degli anziani salute mentale

Lo scorso articolo ha definito cos’è la “sindrome del tramonto”, che si può manifestare nel 20% della popolazione affetta da problemi di demenza o Alzheimer. Come promesso, oggi vi offro 10 trucchetti per gestirla.

1. Osservare e ridurre al minimo i trigger (ciò che ‘innesca’ il disagio). Fai attenzione alla stanchezza e ad altre cose che sembrano stimolare i comportamenti al tramonto. Le transizioni pomeridiane e le attività che consideri normali possono essere fonte di ansia. Per esempio, la famiglia diventa caotica e rumorosa quando le persone tornano a casa dal lavoro? La tv passa a qualcosa di forte o intenso, come un programma poliziesco o il telegiornale? Ci sono molti dialoghi incrociati durante i pasti? C’è un cambio di turno del caregiver? Osserva se tra i fattori scatenanti ne esistono anche in ambito nutrizionale e regola di conseguenza i programmi dei pasti. Riduci la caffeina e lo zucchero, che possono essere troppo stimolanti, e limita i liquidi nel corso della giornata, poiché possono causare un aumento delle esigenze di toilette.

2. Mantieni una routine. Massimizza l’attività nelle prime ore della giornata e minimizza i sonnellini pomeridiani (soprattutto se la persona amata non dorme bene la notte). Cerca di evitare compiti impegnativi e stressanti al tramonto e di notte. La routine, tutto ciò che risulta famigliare, trasmette sicurezza e maggiore tranquillità.

3. Semplifica l’ambiente circostante e regola l’ambiente del sonno. Troppa stimolazione sensoriale può causare ansia e confusione, peggiorate dal cambio di luce. Cerca di ridurre al minimo il disordine fisico, visivo e uditivo nella camera da letto della persona amata. Di notte, mantienila calma, comoda e al buio.

4. Riconosci e distrai. Il semplice tentativo di ragionare con qualcuno nel bel mezzo del tramonto probabilmente non funzionerà. Invece, prova a riconoscere i suoi sentimenti (anche se non hanno senso per te) per trasmettere che stai ascoltando. Cerca di allontanarla da pensieri inquietanti e ansie, deviando o reindirizzando l’attenzione alle attività, ai cibi, agli animali e alle persone preferiti.

5. Regola l’esposizione alla luce. Alcuni esperti teorizzano che i nostri ormoni e orologi biologici siano regolati dall’esposizione alla luce e che quando la luce è limitata ci sconcerta. Una luce troppo soffusa, soprattutto in inverno, può indurre a pensare anzitempo che sia ora di andare a letto.

6. Riproduci musica e suoni rilassanti. La musica è un ottimo strumento per un caregiver. Musica strumentale al risveglio, brani preferiti da cantare insieme o dei suoi spettacoli preferiti per catturare la sua attenzione e musica rilassante quando cala il tramonto. Creare playlist dedicate sulle varie app (Spotify, YouTube…) può essere molto utile. Incredibilmente, attivare playlist di suoni naturali, come la pioggia o le onde dell’oceano per tutta la notte, può aiutare ad addormentarsi e dormire più a lungo.

7. Usa oli essenziali. Lavanda, rosa, ylang ylang, camomilla, incenso e altri oli essenziali possono essere calmanti. Se vuoi incoraggiare il risveglio e l’attività durante il giorno, prova il bergamotto, il gelsomino, la menta piperita, il rosmarino o un agrume come il pompelmo, il limone o l’arancia. Si va per tentativi e si osserva cosa funziona meglio.

8. Dai un tocco curativo. Non sottovalutare mai il valore di un massaggio alle mani o ai piedi per rilassare i muscoli tesi e aumentare gli ormoni del benessere. Per esempio, preparare un pediluvio caldo con erbe e oli essenziali nel tardo pomeriggio oppure bagnare e massaggiare i piedi può facilitare la transizione del momento difficile.

9. Prova l’agopuntura. L’agopuntura è stata utilizzata per trattare l’ansia e la depressione da molte generazioni ed è sempre più accettata dalla medicina occidentale: può contribuire ad alleviare il dolore, la depressione e l’ansia. Parla con il medico amata di questa opzione e trova un agopuntore che capisca la demenza.

10. Usa saggiamente erbe, integratori e farmaci. Chiedi al medico informazioni sui farmaci che potrebbero aiutare con i sintomi, come farmaci ansiolitici e antidepressivi. Assicurati di chiedere e monitorare i possibili effetti collaterali; per alcune persone con demenza, i farmaci sedativi possono causare l’effetto opposto. (Uno psichiatra geriatrico è un’ottima risorsa.)

Gestire la sindrome del tramonto richiede creatività, flessibilità, empatia e forti capacità di osservazione. Cerca di determinare cosa scatena i comportamenti problematici e – se possibile – previeni il problema eliminando la causa scatenante. Non esistono due persone con demenza esattamente uguali, quindi preparati a testare approcci diversi. Alcuni potrebbero non funzionare, ma altri sì. I successi potrebbero essere temporanei o intermittenti. Ma anche un po’ di successo può alleviare notevolmente il malessere di tutti. (Fonte: Amy Goyer, esperta di famiglia e caregiving di AARP).

Silvia FarinaSilvia Farina ha iniziato molto giovane nel volontariato, tramite cui è arrivata a gestire una casa albergo estiva per persone anziane. Nel 2014 ha aperto un’agenzia di servizi a domicilio scegliendo di specializzarsi nel supporto alle persone con demenza/Alzheimer: come affiliata di Home Instead Senior Care ha acquisito la loro esperienza, costruita in 30 anni da oltre 1000 agenzie nel mondo. L’incontro con oltre 600 famiglie ha messo in luce l’attitudine a comprendere le situazioni, risolvere problemi e organizzare le risorse. Chiusa l’agenzia, ora collabora con VillageCare.it, il primo portale italiano che “aiuta chi si prende cura”, ed è consulente di società impegnate in progetti ad impatto sociale rivolti alla terza età. Sei un figlio caregiver? Silvia organizza l’assistenza ai tuoi cari: più soluzioni per loro e meno problemi per te! Prenota 30 minuti di colloquio gratuito al 392.9602612 oppure scrivendo a info@silviafarina.com.

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