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Settimio Benedusi ritorna a Imperia per raccontare i volti del mondo

Settimio Benedusi ritorna a Imperia per raccontare i volti del mondo

Settimio Benedusi, un nome che è un simbolo nel settore della moda e non solo. Il famoso fotografo imperiese, che ha fatto delle immagini il suo lavoro, ha iniziato la sua brillante carriera nell’età adolescenziale proprio a Imperia, immortalando sulla carta stampata, e da autodidatta, i volti dei suoi amici. Una passione che è stata alimentata, coltivata ed è cresciuta fino a portarlo sulle più alte vette del mondo della moda e del reportage.

Un percorso lungo e disseminato di successi che egli porta alla gente comune con le sue lectio elementaris e lectio magistralis, l’ultima proprio nella sua Imperia, nella magnifica sala che anteriormente ospitava l’aula del tribunale dove ora ha sede la biblioteca civica della città ligure, Leonardo Lagorio.

Benedusi, dopo aver rapidamente, ma efficacemente, introdotto al numeroso pubblico presente la storia della fotografia e mostrato la prima immagine in cui appariva una figura umana, scattata a Parigi nel 1838, ha raccontato la sua personale esperienza nel mondo della fotografia moderna. Partendo dalle sue prime foto amatoriali, ha illustrato, passo dopo passo, gli anni che lo hanno poi condotto alle copertine patinate più prestigiose per le quali ha attraversato oceani e continenti per immortalare i personaggi e le top model più noti del momento.

Il suo lavoro, però, non si è limitato a questo mondo un po’ artificiale, ma lo spirito di umanità ed estrema sensibilità, lo ha portato a percorrere sentieri assai diversi. La collaborazione con lo storico “Corriere della Sera” gli ha permesso di ritornare alle origini, a fotografare le persone, i loro volti. E da qui sono nati dei meravigliosi e toccanti reportage in cui ha impresso nel suo attento, ma delicato obiettivo, i volti dei detenuti dall’interno del carcere milanese di Pieve Emanuele; o dalle code dei senzatetto davanti ai centri di distribuzione viveri; e ancora dalla strada fotografando le persone abbigliate da Babbo Natale e in abiti normali, fino ai malati di Alzheimer o alle giovani sofferenti per anoressia o bulimia.

Singolare anche l’esperimento che ha condotto partendo a piedi da Imperia per raggiungere Milano mangiando e dormendo solo con il frutto del suo lavoro: brillantemente raggiunto! Ed è da qui che, sull’asse Imperia-Milano-Imperia, Benedusi è tornato alle origini, a fotografare i volti nella sua nuova veste (come da lui stesso definitosi…) di “faccista”, eseguendo scatti guardando le persone negli occhi e cogliendone l’animo, l’intimità: molto toccante l’esperienza con una bimba disabile e la sua mamma.

«Tutti noi abbiamo in casa fotografie dei nostri genitori, nonni e bisnonni, perpetuati in belle immagini, spesso in virato seppia o in bianco e nero; con la tecnologia odierna tutti scattano, ma il valore di una istantanea stampata su carta come una volta è irripetibile. Per questo ho voluto tornare al classico “ritratto” e la risposta, da parte della gente è stata assai incoraggiante!». Questa la sua nuova “missione” che, molto simpaticamente, esercita viaggiando per l’intero Stivale (è stato anche ospite in tv a La Vita in diretta per illustrare questo progetto). Partito dal mercato settimanale d’Imperia, con un tendone da circo in formato ridotto, abbigliato da domatore-affabulatore per attirare le persone, è approdato a un altro successo.

Mai pago dei risultati ottenuti, Settimio Benedusi non si fermerà di certo qui e ci riserverà in futuro altre sorprese: non perdetelo d’occhio.

Viviana Spada

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