Abbiamo già parlato del ritorno al cinema dei grandi attori degli anni Cinquanta e Sessanta, come Robert De Niro e Micheal Douglas. Tra i grandi premi Oscar che fanno ritorno a Hollywood, c’è anche Robert Redford che, con il suo All is lost, fa emozionare e dimostra (se ancora ce ne fosse stato bisogno) quale grande attore sia.
Il film, diretto da J.C. Chandor (lo stesso di Margin Call, che Redford aveva invitato al suo Sundance film festival), racconta le vicende di un velista, di cui durante l’interno film non è dato sapere il nome, che perde il controllo della barca e naufraga tra le onde tempestose dell’immenso Oceano Indiano senza trovare aiuti .
Il film, della serie avventura e sopravvivenza, ha due particolarità: la prima, Robert Redford è l’unico protagonista dell’intero film, la seconda, sono solamente due le parole che vengono pronunciate – una parolaccia e un’imprecazione – per tutta la durata del film, pari a centosei minuti,
All is lost, uscito nelle sale italiane giovedì 6 febbraio, è un film estremo, coraggioso, senza compromessi. Un thriller sul coraggio e sulla memoria, tutto sulle spalle di un hero di 77 anni, l’escluso più eccellente dalle nomination agli Oscar.
Robert Redford, mostro sacro del cinema mondiale dalla faccia familiare, veste i panni e le rughe di un lupo di mare alle prese con l’oceano, un naufrago con una storia che non ci racconterà, e un vecchio, come il pescatore di Hemingway, rispettoso e affascinato dal suo grande nemico.
Redazione