fbpx

Rampini e il suo manifesto generazionale per non rinunciare al futuro

Rampini e il suo manifesto generazionale per non rinunciare al futuro
"Se torno per qualche giorno in Italia, mi sento subito ingombrante. A 56 anni ho l'età sbagliata? Governi, imprese, esperti descrivono i miei coetanei come un "costo". Guadagniamo troppo, godiamo di tutele anacronistiche, e quando andremo in pensione faremo sballare gli equilibri della previdenza. Per i trentenni e i ventenni, invece, siamo "il tappo". Ci…

“Se torno per qualche giorno in Italia, mi sento subito ingombrante. A 56 anni ho l’età sbagliata? Governi, imprese, esperti descrivono i miei coetanei come un “costo”. Guadagniamo troppo, godiamo di tutele anacronistiche, e quando andremo in pensione faremo sballare gli equilibri della previdenza. Per i trentenni e i ventenni, invece, siamo “il tappo”. Ci aggrappiamo ai nostri posti, non li facciamo entrare. Non importa se ci sentiamo ancora in forma, siamo già “gerontocrazia”.

Così Federico Rampini, corrispondente da New York per La Repubblica, descrive la generazione dei baby boomer nel suo Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo (Mondadori). Una generazione nata nell’ultima Età dell’Oro, quel periodo (1945-1965) che coincise con un boom economico in tutto l’Occidente ed ebbe un effetto collaterale forse perfino più importante: l’esplosione delle nascite. Una generazione protagonista della prima società dei consumi e della prima era postindustriale, la prima generazione antiautoritaria: individualisti di massa.

I baby boomer hanno contribuito a cambiare “dogmi” come il concetto di famiglia, di sesso, di religione. Hanno vissuto la prima vera globalizzazione e abbracciato tutte le ondate delle innovazioni tecnologiche, sposato una musica “generazionale” e inventato la gioventù come categoria politica. È per questo che si rifiutano di invecchiare.

Come spenderanno, gli over 50, la loro nuova età adulta? Sui luoghi di lavoro o nel volontariato, in famiglia o nell’esplorazione di terre lontane: con la possibilità di trasmettere un bagaglio di esperienze.

Ma l’autore guarda il mondo da un osservatorio privilegiato come quello americano e può quindi “prevedere” tendenze destinate ad essere accolte anche nel nostro Paese.

In America i baby boomer sono guardati con grande interesse dal marketing: i senior attirano le aziende sia perché numerosi, sia perché in condizioni economiche più favorevoli rispetto ad altre categorie.

In America i luoghi di lavoro vengono adattati alle esigenze degli over 50 perché circa un terzo degli americani tra i 65 e i 69 anni continua a lavorare.

In America il numero di studenti universitari di età compresa fra i 50 e i 64 anni, è cresciuto del 17% in un biennio.

In America esiste l’Aarp, un’associazione nata in favore dei pensionati, ma che oggi conta 38 milioni di iscritti, seconda solo al Partito comunista cinese. Con la modica cifra di 16 dollari l’anno, questa associazione offre una serie di sconti: dai supermercati alle tariffe aeree, dalle catene alberghiere ai mutui per la casa.

E si potrebbe continuare a lungo…

Un antico proverbio afgano dice: “Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo”, un motto contro la frenesia occidentale. Qualche capello bianco – sostiene Rampini – insegnerà anche a noi a ridurre la velocità e a investire nella saggezza.

Il futuro è ancora da scrivere.

c.p.

L'articolo ti è piaciuto? Condividilo sui social!

Iscriviti alla newsletter

Se ti è piaciuto questo contenuto iscriviti alla Newsletter ed entra a far parte della Community di Altraetà: una volta alla settimana riceverai sulla tua mail una selezione delle migliori notizie sul mondo over 50.

Più letti

Potrebbe interessarti anche

Iscriviti alla newsletter e rimani sempre aggiornato sul mondo over 50

Utente registrato correttamente!

Resetta la tua password

Inserisci il tuo indirizzo email o nome utente. Riceverai un link per creare una nuova password via e-mail.