Sono 2.897 i pensionati italiani che hanno scelto come buen retiro per la loro silver age il Portogallo. Mille di loro sono arrivati nel 2019. Il motivo di questo successo non è solo da ricercare nelle bellezze naturali che offre, nel fascino dell’Algarve o nella maestria nel saper cucinare il baccalà. La ragione per cui molti pensionati italiani decidono di trasferirsi in Portogallo sono gli incentivi fiscali. O almeno, lo erano, perché da quest’anno si dirà addio alle agevolazioni che rendevano il Portogallo un paradiso fiscale per pensionati. Il governo del premier socialista Antonio Costa ha introdotto nella Finanziaria 2020 un provvedimento che riduce di molto i benefici dei baby boomers stranieri.
Cosa cambia per i senior che vengono da fuori
È dal 2009 che questo paese rappresentava un paradiso fiscale per pensionati, una meta di elezione per molti ex lavoratori. Grazie a un programma di incentivi pensato per attirare nuove entrate, i “residenti non abituali” avevano per un periodo di dieci anni la possibilità di percepire l’assegno pensionistico senza pagare tasse. Una norma che ha avuto il successo sperato e ha attirato ben 27mila stranieri, soprattutto inglesi, francesi, scandinavi e italiani. Per poterne godere, i senior italiani dovevano cancellarsi dall’Anagrafe della popolazione residente e iscriversi all’Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero); soggiornare in Portogallo per almeno sei mesi; non coltivare più interessi vitali in Italia (come la gestione di immobili ad esempio).
Ora però i silver stranieri non avranno più gli stessi vantaggi. La nuova norma inserita in Finanziaria prevede un’imposta del 10% sulle entrate dei pensionati stranieri, con un versamento minimo di 7.500 euro. La misura non ha valore retroattivo e toccherà solo i nuovi arrivati, risparmiando chi invece si trova già nel paese. A spingere nella direzione di questo provvedimento è stata l’Unione Europea e il gruppo di sinistra radicale Bloco de Esquerda, che non condivide questa politica di incentivi fiscali.
Gli altri Paesi di Cuccagna per pensionati
Il Portogallo non era l’unico a proporre incentivi per i pensionati stranieri. Anche l’Italia ha varato un provvedimento che garantisce un’aliquota fiscale del 7% ai silver stranieri che andranno a vivere in un paese del Sud con meno di 20mila abitanti. Una proposta esentasse, da vero paradiso fiscale per pensionati, viene dalla Bulgaria, in cui il prezzo della vita è anche molto più basso rispetto ad altri paesi europei.
In Tunisia è possibile godere dell’esenzione della pensione per l’80% e di una aliquota massima sul resto del 7%. Una normativa simile si trova in Marocco, in cui si è esentati del 40% della pensione e sul resto di paga un’aliquota del 23%. Cipro propone un’aliquota massima del 5% e la Romania si attesta invece sul 10%. E, a sorpresa, anche gli Emirati Arabi propongono un’esenzione totale. Ma solo con reddito mensile superiore ai 5.000 euro e 250mila euro di patrimonio. Non proprio per tutti.