Correva l’anno 1940, per la precisione era il 25 Marzo, quando nella cittadina di Busto Arsizio nacque una donna destinata a cambiare la storia della musica: Mina.
Mina Anna Maria Mazzini, questo il nome esatto della cantante, si trasferì a soli 3 anni a Cremona, città che per prima la consacrò come artista e che ancora oggi è parte del suo soprannome conosciuto in tutto il mondo, “la tigre di Cremona”.
Mina fin da giovanissima mostrò di trovarsi molto a suo agio davanti al microfono, esibendosi prima per scherzo nelle estati toscane a Marina di Pietrasanta, poi facendo diventare il suo talento un mestiere attirando l’attenzione dei più grandi musicisti di tutti i tempi, da Frank Sinatra a De Andrè, passando per Louis Armostrong ed Enzo Jannacci.
Mina era una ragazza che non passava inosservata non solo per la sua voce, che le ha permesso di essere definita da Armostrong “la più grande cantante bianca del mondo”, ma anche per la sua gestualità sul palco e per il suo carattere affascinante, a tratti schivo, a tratti estroverso.
La carriera di cantante inizio a Cremona alla fine degli anni ‘50 accanto al gruppo locale Happy Boys, all’epoca piuttosto famoso nel nord Italia.
Già nel 1959 arrivò il debutto televisivo con la canzone “Nessuno”, all’interno della trasmissione che ha cambiato la storia del piccolo schermo “Lascia o Raddoppia?” condotta dal pioniere della tv Mike Bongiorno.
Per la musica italiana gli anni ’60 sono un’epoca d’oro, probabilmente la migliore di sempre. Sulla cresta dell’onda ci sono giovani talenti, oltre a Mina, come Giorgio Gaber, Adriano Celentano, Little Tony e tanti altri che, forti dell’influenza del rock’n’roll americano, ne danno magistrale interpretazione in tutta Europa.
E proprio nel 1960 per la tigre di Cremona arriva la prima posizione nelle hit parade con l’indimenticabile “Tintarella di luna” e, nello stesso anno, interpreta, ottenendo un successo planetario, “Il cielo in una stanza” scritta da Gino Paoli: questa canzone, oltre ad essere meravigliosa, segna una svolta nella carriera di Mina che “da urlatrice” diventa una cantante raffinata e ineguagliabile.
Da qui Mina sforna solo successi che fanno il giro del mondo. Per ricordarne qualcuna, impossibile non citare “Le mille bolle blu”, “Se telefonando” scritta da Maurizio Costanzo, e “Brava”.
Al culmine del suo successo Mina festeggia nel 1963 la nascita del primo figlio Massimiliano, frutto dell’unione con Claudio Pani. Quest’ultimo però risultava ancora formalmente sposato e le critiche della stampa e della tv non tardarono ad arrivare. A sostenere la cantante però ci pensò il pubblico e, rientrata dalla maternità, viene acclamata da una folla di fan in Versilia.
In questi anni per la cantante cremonese non mancano le apparizioni in tv, accanto nuovamente a Mike, duettando con Alberto Sordi e conducendo “Studio uno”.
Anche gli anni ’70 si aprono all’insegna dei successi per Mina che incide i successi “Grande grande grande” (1972) ed “E poi… “(1973), facendola diventare una vera e propria musa per il celeberrimo duo di autori Mogol/Lucio Battisti, che le affidano i successi Insieme (1970), Io e te da soli, Amor mio (1971) e La mente torna (1972).
Gli anni ’70 però celebrano anche l’uscita dalle scene della Tigre di Cremona che, dopo aver annunciato il suo ritiro nel 1972, dà l’addio definitivo nel 1978, per ritirarsi a Lugano, città che ancora oggi la ospita e che le ha dato cittadinanza svizzera.
Nonostante il ritiro per così dire “precoce” Mina è ancora una cantante sulla cresta dell’onda, le sue canzoni impazzano su youtube, alla radio ed anche i giovanissimi conoscono la sua musica, ed addirittura in televisione, nella fortunata trasmissione “Quelli che il calcio”, da diversi anni la simpatica Lucia Ocone la imita rendendola “ospite fissa” del programma tv domenicale.