Tra le principali conseguenze della crescita dell’invecchiamento della popolazione, in Italia e in Europa, c’è anche l‘aumento delle problematiche di carattere socio-sanitario, tra cui la progressiva crescita dei casi di malattie di tipo cronico-degenerativo. A ciò si affianca inoltre l’aumento del numero degli anziani soli che si rivolgono all’ospedale, in quanto le strutture assistenziali sul territorio non sono in grado di erogare un’idonea assistenza.
In Italia la tendenza è quella di ridurre il numero di accessi in ospedale, prevedendo anche
una diminuzione dei posti letto disponibili e, allo stesso tempo, potenziare le attività sanitarie sul territorio: strategia sempre più discussa è quella di investire sulle applicazioni della sanità elettronica per migliorare la continuità assistenziale.
Le tecnologie in ambito socio-sanitario esistono e vengono continuamente potenziate da Università, centri di ricerca, aziende stesse. Parliamo di dispositivi medici digitali, sensori di parametri vitali (wereable sensors), applicazioni e tecnologie IoT e di Ambient Assisted Living1, che consentono a un paziente fragile di vivere nella propria abitazione in sicurezza; e ancora, piattaforme enterprise di telemedicina e health coaching, con offerta di servizi di end-to-end integrati con Ehr (Electronic health record), strumenti di video-comunicazione ad alta definizione per visite virtuali, e così via.
Tra i settori emergenti e in rapido sviluppo, la cosiddetta “m-Health”, la sanità mobile, che può
contribuire a trasformare l’assistenza sanitaria, migliorandone la qualità e l’efficienza.Comprende varie soluzioni tecnologiche che permettono, tra le altre cose, di misurare parametri vitali come il ritmo cardiaco, il livello di glicemia, la pressione sanguigna, la temperatura corporea e l’attività cerebrale.
Ma l’innovazione non è solo nello strumento: passa anche per l’organizzazione dei servizi di tele-assistenza e tele-monitoraggio, per la formazione del personale e per l’informazione dei cittadini. Le tecnologie disponibili (e in continua evoluzione) sono uno strumento al servizio di nuovi modelli di erogazione dei servizi socio-assistenziali e che, pertanto, il processo di innovazione che deve essere innescato risiede soprattutto nel fattore umano e organizzativo del sistema sanitario.
L’innovazione e l’uso della tecnologia diventano decisivi anche nei casi delle communities di cura, nelle quali il paziente è al centro di un processo terapeutico interdisciplinare. Soprattutto quando ci si trova in presenza di pazienti anziani che presentano comorbidità (ma non solo in questi casi), è richiesto un approccio multidisciplinare nel processo di cura: la community, con “il paziente al centro” può essere più facilmente gestita con infrastrutture tecnologiche del tipo “social” dove il team medico possa, per esempio, condividere la cartella clinica con il paziente stesso e il caregiver.