Le donne italiane vivono mediamente fino a 85,2 anni, mentre la media maschile non supera gli 80,8. Una maggiore longevità che dipende da vari fattori, tra cui da nutrizione e stile di vita. Se ne è parlato oggi, in occasione della Giornata nazionale della salute della donna, nel salone dei congressi dell’E.O. Ospedali Galliera, a Genova, che torna ad accogliere i genovesi per un nuovo incontro del ciclo “L’Arte di invecchiare”. Ad affrontare questa volta il tema “Le età delle donne”, è Franco Gorlero (nella foto), direttore di Ginecologia e Ostetricia dell’ente ospedaliero genovese.
«L’età della menopausa – spiega Gorlero – nel corso degli anni, è rimasta stabile: siamo intorno ai 51 anni, in media. Al contrario, l’età della prima mestruazione, il menarca, si è abbassata a 10 anni e 8 mesi. Nel passato si attestava intorno ai 15-16 anni. Se parliamo invece dell’età media della prima gravidanza, si è alzata: a Genova, per esempio, oggi si attesta sui 36,2 anni. Mediamente, un terzo delle donne fa figli dopo i 38 anni, il 10% delle donne dopo i 40. Questo significa che abbiamo un arco di tempo di circa 25 anni senza concepimento. Il che comporta la possibilità di incorrere in una serie di patologie, perché la gravidanza è anche una protezione da determinate patologie».
Altra causa di una gravidanza protratta nel tempo, come ricorda Gorlero, è l’aumento dell’infertilità: «Il picco della riduzione della fertilità si ha tra i 38 e i 40 anni – spiega – Si verificano inoltre più casi di aborto, perché il concepimento avviene su ovociti più “anziani”».
Da tutto ciò derivano anche importanti conseguenze a livello demografico: calo della natalità, aumento della popolazione anziana, eccetera.
Nel corso degli anni il corpo femminile attraversa alcune trasformazioni legate alle diverse fasi della vita. Tra queste, la menopausa: «Non esiste una regola generale per affrontare al meglio questo periodo – spiega il professore – Ci sono però delle regole: fare movimento e rimanere in peso, prima di tutto. L’attività fisica non serve solo a mantenere il tono muscolare, ma mette in risonanza “positiva” l’organismo. Anche l’alimentazione è importante. E ci vuole un buon medico, un buon interlocutore che condivida un certo tipo di strategia».
Per quello che riguarda la sessualità, secondo Gorlero «non c’è un limite: ci sono persone che hanno una sessualità insoddisfacente a 30 anni e altri che la vivono ottimamente e in modo gratificante a 70 o a 80. Certo, con l’avanzare dell’età si incorre in alcune problematiche: riduzione della libido, difficoltà di lubrificazione. Ma talvolta l’adeguatezza o l’inadeguatezza dipendono anche dall’immagine e dalla percezione che una persona ha di sé. Non c’è però un limite all’attività sessuale».
Rispetto al passato, le donne di oggi vivono in media oltre 30 anni dopo la menopausa e pertanto devono poter disporre di tutti gli strumenti per affrontarla serenamente e in salute. Sull’invecchiamento incidono moltissimi fattori: «Il primo dato è la genetica – sostiene Gorlero – Se una persona ha una buona genetica, è probabile che invecchierà bene. Il secondo dato è la qualità della vita: mangiare poco e bene, fare sport, ma non solo. C’è anche la componente affettiva che può fare la differenza su un invecchiamento in salute o meno».
Paola Pedemonte