Nervosismo, insonnia, sudorazione eccessiva, emicrania? Tachicardia, mal di stomaco, intestino irritabile? Ansia, depressione, pressione alta? Possono essere tutti sintomi di stress, la malattia del benessere, sempre più diffusa nelle società occidentali, che si manifesta in maniera diversa in ciascuno di noi.
E non è neanche una novità, visto che il medico austriaco Hans Selye la studiava già alla metà del Novecento, definendola “sindrome di adattamento alle novità”.
Oggi può essere colpa della crisi, dei ritmi sempre più accelerati delle nostre vite, della scarsa disponibilità al cambiamento.
Aggiungiamoci pure, per chi vive in città, del traffico, dell’inquinamento acustico, degli spazi ridotti e della mancanza di orizzonti. In questi casi, più dello yoga e dei massaggi, del giardinaggio e del cioccolato, dello shopping e dell’attività fisica, può il viaggio. Anche solo per un weekend fuoriporta, che sarà senz’altro sufficiente a rompere le abitudini, allontanandosi con la mente e con il corpo dalle incombenze della quotidianità.
Meglio ancora, naturalmente, per un periodo più lungo, andando magari alla scoperta di un paese sconosciuto. E questo gli italiani lo sanno benissimo, lo ha appena provato anche un recente sondaggio, dal quale risulta che, in caso di stanchezza o malessere psicofisico, subito dopo al tempo speso con i propri cari e a un progetto nuovo di zecca che aiuti a guardare con ottimismo al futuro, gli italiani pensano a un bel viaggio.
Mare, montagna o città d’arte, villaggi all inclusive o immersioni nella natura selvaggia, la destinazione non importa, sceglierete in base ai vostri gusti e alle vostre disponibilità. Il buonumore è comunque assicurato. E si manifesta ancora prima di partire, già nel momento in cui si inizia ad organizzare la vacanza – e a sognare – ancora di più dopo avere prenotato e preparando la valigia. Perché questo è proprio uno di quei casi in cui, come scriveva il filosofo e drammaturgo tedesco settecentesco Gotthold Ephraim Lessing, molto prima che una celebre pubblicità rendesse la sua frase famosa ai più “l’attesa del piacere è essa stessa il piacere”.
A chi è attento alle novità, infine, segnaliamo la nuovissima tendenza del relax, la desert therapy.
Perché la solitudine, il silenzio e gli spazi sconfinati, le dune di sabbia e le passeggiate a dorso di cammello sono quanto di più lontano si potrebbe immaginare dalle nostre metropoli ansiogene e le vacanze nel deserto sono veri e propri pellegrinaggi rigeneranti per la nostra mente.
Lucia Compagnino