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Il futuro è… aereo

Nel 2050 si volerà in maniera intelligente, ecologica e risparmiosa. Lo rivela “The Future by Airbus”, studio della principale industria aeronautica europea.

Potrebbe sembrare fantascienza, ma se quarant’anni fa qualcuno ci avesse detto dei telefoni cellulari e del computer avremmo forse sorriso. Oggi, invece, sono la quotidianità indispensabile.

E’ con questa mentalità che va letto un interessantissimo studio previsionale di Airbus, industria aerea produttrice degli omonimi velivoli, in base al quale a metà del secolo in corso l’aereo diventerà il mezzo di trasportato incontrastatamente principe, quando ci saranno più voli ma meno emissioni e tempi di percorrenza per i passeggeri più brevi. Questo grazie a nuove tecnologie ma anche all’ottimizzazione delle operazioni da terra e a un utilizzo sempre più razionale delle aerovie, le autostrade del cielo.

Secondo Airbus già oggi, “se il sistema di gestione del traffico aereo e le tecnologie a bordo dell’aeromobile fossero ottimizzati, i voli in Europa e Stati Uniti potrebbero durare in media 13 minuti in meno, così come i voli in altre parti del mondo. Presumendo circa 30 milioni di voli all’anno sarebbe possibile risparmiare 9 milioni di tonnellate annue di carburante, corrispondenti a oltre 28 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 evitabili e a un risparmio di 5 milioni di ore sugli attuali tempi di volo degli aeromobili. E ulteriori significativi miglioramenti potranno essere ottenuti anche attraverso l’uso di carburanti nuovi e di nuovi modi di volare”.

Cinque i concetti sui quali si basa la “vision” di “The Future by Airbus”:

1) Decollo degli aeromobili in ‘eco-salita’ costante, con questi assistiti grazie a sistemi di terra a propulsione che utilizzano energie rinnovabili e che permettono all’aeromobile di decollare con un angolo d’attacco maggiore, così da minimizzare il rumore e raggiungere più velocemente altitudini di crociera efficienti. Utile anche a ridurre gli spazi delle piste, in megalopoli sempre più strette ed affollate.

2) Suggestivo: aerei in volo libero e in formazione lungo “autostrade dei cieli”. Aeromobili altamente intelligenti sarebbero in grado di “auto organizzarsi” e selezionare le rotte più efficienti e rispettose dell’ambiente, sfruttando le condizioni meteo e atmosferiche prevalenti e sulle rotte ad alta frequenza potrebbero trarre significativi benefici dal volare, come gli uccelli, in formazione riducendo la resistenza ed utilizzando meno energia.

3) Avvicinamenti e atterraggi a minor impatto acustico e in planata libera, riducendo le emissioni durante la fase di discesa e meno rumore con avvicinamento più ripido, visto che non ci sarebbe bisogno della spinta del motore o della frenata in volo dell’aeromobile. Ciò potrebbe ridurre la velocità di atterraggio in anticipo riducendo, per quanto detto prima, la lunghezza della pista.

4) Operazioni di terra a ridotta emissione grazie a motori dopo l’atterraggio spenti prima e piste liberate più in fretta con conseguenza di emissioni per i servizi di terra ridotte. La tecnologia potrebbe poi ottimizzare la posizione di atterraggio con sufficiente precisione da avere a disposizione un muletto per il rullaggio autonomo e motorizzato da energie rinnovabili.

5) Alimentazione del futuro e infrastrutture, dove entrano in gioco utilizzo di biocarburanti sostenibili e fonti di energia alternativa: elettricità, idrogeno, il solare.

Quasi incredibile vero? Eppure Airbus sta già lavorando a quanto sopra, intanto facendo parte dei programmi che cercano di migliorare modalità di rotta, prestazione degli aeromobili, riduzione dei ritardi, cambiamenti nelle infrastrutture e nell’organizzazione. “Sappiamo che in futuro le persone vorranno volare di più ma non ad ogni costo – ha detto Charles Champion, executive vice president Engineering di Airbus – nostro obiettivo è far fronte a questa continua crescita della domanda, tenendo il passeggero, i nostri clienti e l’ambiente al centro dei nostri pensieri. Il futuro dell’aviazione sostenibile è la somma di molte parti e per raggiungere il successo occorrerà la collaborazione tra tutte le parti che sono interessate ad assicurare al settore dell’aviazione una prospettiva di successo”.

Dino Frambati

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