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Il biologo della casa

E’ un esperto che può diventare indispensabile come il medico di famiglia. Il protettore della salute contro le aggressioni invisibili che subiamo fra le pareti di un appartamento: esalazioni chimiche, onde elettromagnetiche e altri veleni nascosti nell’acqua del rubinetto, nella dispensa, nei detersivi e nei cosmetici. A Manhattan basta andare sul sito healthydwellings. com (“casesane. com”) e fissare l’appuntamento con Matthew Waltezke. 35 anni, triatleta, salutista convinto, Waltezke ha studiato in Florida all’Institute for Bau-Biologie & Ecology, che attinge a esperimenti-pilota nati in Germania.

Waltezke si presenta a casa vostra con un arsenale che ricorda “Ghostbusters”, i cacciatori di fantasmi armati di misteriori ordigni elettronici. Ma gli spettri a cui dà la caccia sono reali. Usa un misuratore multidirezionale di frequenze radio, un gasometro, una sorta di compasso elettronico per il magnetismo, un rilevatore di umidità.

“Contrariamente al senso comune – spiega il biologo – anche in una megalopoli immersa nello smog come New York l’inquinamento per le strade è inferiore del 50% a quello che respirate fra le mura di casa”. Proprio dove ci crediamo più al sicuro, siamo accerchiati. Dal forno a micro-onde allo schermo tv ultrapiatto, dal detersivo per i pavimenti alla doccia: tutto sembra programmato per ucciderci. Il primo esame del biologo è dedicato agli elettrodomestici. Perfino il frigo emette radiazioni. Le sue per fortuna si attenuano appena ci si allontana di 30 centimetri. Il micro-onde invece continua a bombardarci a due metri e mezzo di distanza. Waltezke addiziona le radiazioni di telefonino e cordless, impianto hi-fi, computer, perfino gli interruttori della luce che oggi vanno più di moda, quelli con la regolazione dell’intensità luminosa.

Per 375 dollari la sua prima visita all’appartamento dura tre ore. Si conclude con una diagnosi accurata, otto cartelle in formato Word allegato a una email, incluso un elenco di prescrizioni. “Il mio obiettivo – spiega il biologo della casa – è identificare tutti gli elementi fisici ad alto potenziale stressante, gli alimenti contaminati, le plastiche cancerogene, i detergenti tossici. Voi non potete controllare l’inquinamento del pianeta che vi aggredisce appena uscite là fuori. Almeno fra le mura di casa, avete la scelta”. Per esempio ridipingere tutte le pareti con la vernice al carbonio, color nero lucido, che assorbe fino al 97% delle onde elettromagnetiche. Un’alternativa meno costosa: coprire i muri con carta da parati in canapa naturale. Per l’acqua, sono d’obbligo i filtri (Oliver Stone ha un consulente specifico solo per questo, il “biologo delle acque di casa”, che fattura 1.000 dollari a intervento). Ci sono anche i rimedi “poveri”, alla portata di tutti, come le finestre aperte.

Una vera e propria panacea è riscoprire l’uso che facevano le nostre nonne dell’aceto: detergente quasi universale, senza controindicazioni. Salvo l’odore che non è proprio Chanel N.5. Il biologo della casa comunque non vuole aggiungervi altro stress: “Al termine del checkup di casa vostra – dice Waletzke – indico una serie di interventi facoltativi, in ordine decrescente di urgenza. Bisogna avere una gerarchia di priorità anche nelle angoscie”.

Fonte: Repubblica

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