Che il fumo faccia male alla salute è cosa nota, ma i diversi modi in cui precisamente agisce su diverse parti del nostro organismo non sono così conosciuti.
I 5 effetti del fumo sulla salute
Il primo fattore da tenere sempre a mente è anche poche quantità di fumo fanno danni: uno studio ha dimostrato che bastano poche sigarette al giorno per aumentare il rischio di morte per infarto e altre malattie.
Gli esperti hanno identificato e riassunto cinque aree in cui il fumo agisce negativamente, dalle meno gravi alle condizioni più serie, tra salute orale e salute generale dell’organismo:
Estetica del sorriso e alitosi
Il fumo di sigaretta provoca ingiallimento dei denti e macchie sulle gengive, difficili da eliminare anche con trattamenti sbiancanti: un disagio particolarmente rilevante per i giovani, più interessati alla sfera estetica. Inoltre, la secchezza causata dal fumo favorisce la formazione di placca e tartaro marrone, alterando il microbioma orale e causando alitosi, che può compromettere la vita sociale.
Patologia parodontale
La patologia parodontale, che colpisce tra il 60% e il 70% della popolazione mondiale, è aggravata dal fumo, che aumenta i fattori infiammatori e riduce le difese immunitarie, accelerando la progressione della malattia. Questo problema è particolarmente significativo per i fumatori che utilizzano il tabacco come metodo per gestire lo stress, con conseguenti effetti negativi combinati.
Impianti dentali
Il fumo compromette anche la riabilitazione orale post-chirurgica: i fumatori, infatti, sviluppano una guarigione delle ferite e un’accettazione di innesti ossei più complesse. Gli impianti dentali e le protesi fisse sono meno efficaci nei fumatori a causa della scarsa guarigione delle ferite e della difficoltà di accettazione degli innesti ossei.
Importante, in questo contesto, che l’impianto utilizzato sia di altissima qualità a livello di materiali e superfici: infatti, devono essere costituiti da materiali e forme che consentono un’elevata lavabilità e una scarsa adesione della placca batterica. Inoltre, in caso di interventi di implantologia, i fumatori di lunga data dovrebbero cessare l’attività per riscontrare benefici nei trattamenti.
Malattie sistemiche
Il fumo influisce negativamente anche su malattie sistemiche come diabete, malattie cardiovascolari e problemi in gravidanza, contravvenendo ai principi di longevità. È un cofattore nello sviluppo di varie patologie, tra cui il cancro della cervice uterina legato all’HPV, il cancro allo stomaco, leucemie e problemi respiratori.
Cancro orale (e non solo)
Infine, il fumo è strettamente collegato al cancro orale, con un’incidenza di 7-8 casi ogni 100.000 persone. Anche gola ed esofago possono essere colpiti, oltre a polmoni, pancreas, colon, vescica, prostata, rene, seno, ovaie e sviluppo di alcune leucemie.
Attenzione a sigarette elettroniche, sigari, pipe e fumo passivo
Anche chi fuma sigarette elettroniche non è esente da problematiche. Infatti, studi clinici hanno dimostrato che l’uso altera la flora batterica orale e può influire sull’insorgenza e la progressione della malattia parodontale, alterando anche le risposte dell’organismo ai trattamenti.
Sigaro e pipa, inoltre, non sono da sottovalutare: trattenendo il fumo in bocca senza inalarlo, il rischio è di sviluppare infiammazioni a bocca, gola e trachea, fino ad arrivare ad un aumento delle possibilità di cancro nell’area otorinolaringoiatrica.
In ultimo, anche il fumo passivo può danneggiare la salute: ad esempio, è stato rilevato che nei bambini aumenta lo sviluppo di carie.
Smettere di fumare: i benefici sul corpo
Smettere di fumare per poco tempo non ha effetti, mentre ha grandi vantaggi a partire da almeno 2 o 3 mesi, tempo in cui l’organismo inizia a riprendersi gradualmente. Si parte da una migliore salivazione nel giro di pochi mesi fino ad arrivare, negli anni, a miglioramenti a livello cardiaco, respiratorio e di ossigenazione del sangue.
Non solo: uno studio ha dimostrato che i pazienti che hanno interrotto il fumo, dopo cinque anni, hanno registrato anche una percentuale ridotta di manifestazione di tumori ai polmoni. Invece, i danni a livello parodontale non regrediscono da soli smettendo di fumare, ma vanno curati tramite terapie personalizzate e ideate con il proprio odontoiatra di fiducia.
I consigli degli esperti per un sorriso più sano
Il fumo di sigaretta compromette la capacità dell’organismo di difendersi dalla placca, rendendo essenziale una maggiore attenzione all’igiene orale. È fondamentale che i pazienti seguano regolarmente visite di igiene dentale e adottino abitudini di pulizia più rigide.
Ad esempio, per una pulizia più efficace, è consigliabile prevedere tecniche specifiche di igiene, come l’uso di scovolini e fili spugnosi, utili per rimuovere i residui di cibo, oltre a dentifrici e collutori contenenti disinfettanti, come il perossido di idrogeno, la clorexidina e il cetilpiridino, in base al consiglio del proprio odontoiatria.
Anche prodotti per aumentare la salivazione e per la xerostomia (secchezza della bocca) possono essere particolarmente indicati. Vale la personalizzazione: infatti, è sempre opportuno consultare il proprio dentista per concordare le soluzioni più adatte alle proprie esigenze.
Oltre a mantenere una buona igiene orale, è cruciale ridurre o smettere di fumare per ridurre il rischio di complicazioni parodontali e di altre malattie.