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Può un farmaco bloccare e invertire il declino cognitivo? Forse sì

Può un farmaco bloccare e invertire il declino cognitivo? Forse sì
Declino cognitivo: esempio di ricerca di nuovo farmaco

Trovare una cura o un farmaco in grado di far regredire il declino cognitivo dovuto all’invecchiamento è uno degli obiettivi della moderna medicina. Una scoperta che sembra andare in questa direzione è quella fatta da un team di ricercatori italo-americani guidati dalla aretina Susanna Rosi, docente nei dipartimenti di Chirurgia Neurologica e di Scienze della Terapia Fisica e della Riabilitazione dell’Università della California a San Francisco (Ucsf).

Il farmaco che blocca il declino cognitivo: una scoperta storica

Isrib è il nome del farmaco in grado di arrestare ed invertire il declino cognitivo, stando agli studi portati avanti dal team guidato dalla dott.ssa Rosi. Nato come farmaco in grado di  ripristinare la funzione della memoria a seguito di gravi traumi cerebrali e di invertire i disturbi cognitivi nella sindrome di down, Isrib sarebbe anche in grado di ringiovanire il cervello.

Il nuovo studio

Importanti risultati raggiunti dal 2013 al 2018 avevano dimostrato come Isrib sia efficace nel recupero di determinate funzioni cognitive. Un ulteriore studio pubblicato ad inizio dicembre sulle pagine della rivista ad accesso libero ‘eLife’, ha evidenziato come il farmaco abbia portato ad un rapido ripristino delle capacità cognitive in una colonia di topi anziani. Scendendo nel dettaglio i ricercatori hanno notato una regressione del declino cognitivo accompagnata da un ringiovanimento del cervello e delle cellule immunitarie. Quest’ultime avrebbero un ruolo fondamentale che potrebbe aiutare a spiegare i miglioramenti della funzione cerebrale.

Alcuni effetti del declino cognitivo sarebbero da imputare a un blocco fisiologico reversibile

In occasione della presentazione delle studio, Susanna Rosi ha dichiarato che: “Gli effetti estremamente rapidi di Isrib mostrano per la prima volta che una componente significativa del declino cognitivo legato all’età può essere causata da una sorta di bloccò fisiologico reversibile, non da una degradazione permanente”.

Andrea Carozzi

 

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