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Caregiver e disagio psicologico: consigli dalla cancer coach per affiancare il malato oncologico

Caregiver e disagio psicologico: consigli dalla cancer coach per affiancare il malato oncologico
caregiver oncologico

Sostegno emotivo, gestione dello stress e comunicazione aperta. Sono questi i 3 elementi fondamentali per poter stare a fianco di un malato oncologico e dare un contributo nel suo percorso di cura. Affrontare il tumore, infatti, è una sfida impegnativa, non solo per i pazienti ma anche per i loro caregiver. Secondo un’indagine di Eikon Strategic Consulting, l’84% dei caregiver di persone malate di tumore sviluppa alti livelli di disagio psicologico e più del 50% soffre di depressione o burnout.

Il coaching oncologico emerge quindi come una risorsa cruciale per fornire supporto psicologico ed emotivo ai caregiver, consentendo loro di poter esercitare il loro ruolo di supporto nel modo più proficuo. In questo contesto OncoPrecision, il portale di riferimento dell’Oncologia di Precisione, ha inserito la figura del cancer coach all’interno della propria piattaforma, con l’obiettivo di offrire ai pazienti e ai loro familiari o amici l’accesso a tutti i tipi di supporto di cui necessitano: da quello clinico a quello psicologico.

I Coach Oncologici sono specialisti nel campo psicologico ed emotivo e aiutano i caregiver a sviluppare strategie e competenze che facilitino la gestione ottimale del percorso di cura” – sottolinea Mara Mussoni, prima cancer coach in Italia e coach oncologica di OncoPrecision – “Concentrandosi anche sul benessere dei caregiver stessi si mira a preservare il loro ruolo delicato e fondamentale, affinché la malattia non influenzi negativamente la vita di tutti. L’obiettivo è consentire a ciascun individuo di gestire tutte le sfaccettature della propria vita con maggiore leggerezza”.

I consigli dalla cancer coach per affiancare i malati di tumore

A partire dalla sua esperienza come cancer coach, Mara Mussoni ha identificato tre aspetti fondamentali sui cui il caregiver deve focalizzarsi e in cui il cancer coach può avere un ruolo rilevante.

1. Riconoscere l’importanza del sostegno emotivo

La prima sfida che deve affrontare il caregiver è riconoscere l’importanza del proprio ruolo non solo come figura di accompagnamento alla cura clinica, ma anche come sostegno emotivo. Per sviluppare questa consapevolezza è possibile rivolgersi ad un coach che offre uno spazio sicuro per esplorare e gestire queste emozioni, consentendo ai caregiver di svolgere il loro ruolo con maggiore consapevolezza e resilienza.

2. Potenziare le capacità di gestione dello stress

Affrontare il cancro richiede una gestione efficace dello stress. Attraverso il coaching oncologico, i caregiver possono acquisire strumenti pratici per gestire le pressioni quotidiane, ridurre l’ansia e preservare la propria salute mentale. Un caregiver che sa gestire lo stress è meglio equipaggiato per sostenere il paziente in un ambiente emotivamente stabile.

3. Favorire una comunicazione aperta e chiara

Un elemento chiave nel percorso di cura è una comunicazione aperta con il malato. Attraverso il coaching oncologico, i caregiver possono apprendere strategie per comunicare efficacemente con i pazienti, comprendere meglio le loro esigenze emotive e affrontare i momenti difficili con compassione.

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