Nell’ultimo anno le badanti in Italia crescono a un ritmo dello 0,3%. Dal 2007 queste figure professionali sono triplicate (+180,6%), risentendo delle sanatorie di regolarizzazione dei rapporti di lavoro avvenute tra 2008 e 2012. Dal 2013 continuano a crescere, ma a ritmi inferiori e prossimi all’1%. A dirlo sono gli ultimi dati Inps e Istat.
Nel 2016 il numero di assistenti domiciliari è pari a 291.549, per il 93,3% donne e per il restante 6,7% uomini. L’analisi del Paese di provenienza ci dice che nell’81,5% dei casi le badanti sono straniere, mentre il restante 18,5% italiane. Sei su dieci provengono dall’Europa dell’Est (60,8%).
Nella regione più anziana d’Italia, la Liguria, dove si contano quasi 186 mila over 75 in uno stato di salute non buono, le badanti sono 11.603 (per un rapporto pari a 6,2 ogni 100). Al primo posto per incidenza di badanti ogni 100 over 75 che necessitano di assistenza si trova la Sardegna: il rapporto è di 15,5. In testa per numero di badanti c’è invece la Lombardia (sono ben 45.690), dove si registra anche il maggior numero di persone anziane che hanno bisogno di assistenza domiciliare: 867.126. Il rapporto è di 5,3 badanti ogni 100 anziani.
Le incidenze più basse d’Italia, dove la media è del 5,5, si riscontrano soprattutto al Sud, in particolare Sicilia (1,8), Basilicata e Calabria (entrambe 2,3), Molise (2,4) e Puglia (2,5). Dopo la Sardegna, che stacca tutte le altre regioni con un rapporto particolarmente elevato, si posizionano Valle d’Aosta (8,3) e Toscana (8,2).