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Aloi, psicanalista: “Il dono di essere nonni”

Aloi, psicanalista: “Il dono di essere nonni”

Io penso che, nel momento in cui si generano i figli, sarebbe bello farlo avendo in mente due motivi:  donarli al Mondo e offrirli ai Nonni. Per due genitori donare i propri figli al Mondo significa, o dovrebbe significare, “assurdamente” nutrirli, proteggerli, prepararli e dar loro l’equipaggiamento mentale e psicologico per andare e stare – quando pronti – nel Mondo in modo attivo e per ricevere, altrettanto attivamente, quanto il Mondo ha da offrir loro.  Offrirli ai Nonni è qualcosa di più, molto di più: significa condividere il sentimento d’amore con coloro che d’amore li hanno formati (in ogni caso, con la qualità e quantità possibile in ogni storia di vita). E, dunque, chi ha il dono di ricevere i figli dei propri figli è Nonno.

“Nonno” si può essere per definizione: è sufficiente – appunto – che un proprio figlio abbia, a sua volta, dei figli; in tal caso, però, “nonno” è un’etichetta, una definizione poco più che libresca. No, a noi interessa pensare ai Nonni come a coloro che, designati dalla propria discendenza, continuano l’educazione e l’allevamento nella più costruttività dell’età matura di esperienza e nel più puro sentimento d’amore che, immancabilmente, non può non cogliere dal profondo il cuore dei Nonni. Essere Nonni non è, quindi, solamente un’esperienza pratica di vita: ancor prima, è una situazione sentimentale inspiegabile ed è proprio vero che per un nipote si darebbe la vita ancor più che per il proprio figlio.

Il salto di generazione permette di “riappacificarsi” con i turbamenti e con  le incomprensioni rispetto ai mille perché del rapporto genitori/figli. Nulla è più in discussione e non c’è – da un punto di vista psicologico – nessun figlio da lasciar andare patendo la perdita narcisistica di onnipotenza e nessun genitore da “uccidere” per il raggiungimento di una esistenza in proprio. I giochi della rivalità sono chiusi, quelli del poter pure e si aprono le porte a nuove vite di comprensione, di accettazione e condivisione.

Se essere genitore implica una serie di inquietudini inevitabili su capacità, responsabilità, adattamenti che – qualche volta – riesce perfino a minare la gioia e la letizia rappresentata dalla presenza del figlio, essere nonni comporta una pace con se stessi rappresentata da una situazione molto strana da definire, oltre che difficile: è come se il cerchio della propria vita incominciasse ad assumere la corretta curvatura. Ci si considera nonni perché “si è stati capaci” di far fare figli ai propri figli. E’ davvero non facile né da spiegare né da comprendere, però è una sensazione psicologica davvero importante. Se non altro, si ha la “certezza” di aver insegnato ai propri figli il concetto di famiglia oltre a quello di coppia.

Ecco: la Famiglia. Cosa di più bello dell’accoglimento, della protezione e dell’amore gratuito offerti da un padre e da una madre  divenuti nonni? Forse c’è maggior “banalità” nel parlare del nonno in rapporto al figlio – ossia del genitore divenuto nonno; mentre c’è sicuramente più “delicatezza” nel parlare del Nonno rispetto al Nipote. La coppia Nonni/Nipoti è la più dolce, bella, tenera del mondo: di più, molto di più di ogni aspettativa. Il figlio-del-figlio è ancor più un pezzo di vita, di carne, di pancia e non c’è genetica che possa spiegare il “tramandare” dei geni. C’è un’eredità, nel nipote, che scavalca ogni legge naturale: ci sono veramente, per davvero i nonni dentro quei nipoti, a qualunque età. E i nipoti lo sanno. Un bambino “sa” di avere “altri genitori”: quei “genitori” altri che non ti fanno “mancare” nulla, dal capriccio alla confidenza, dall’impossibile al segreto. I nipoti che hanno i nonni sono davvero fortunati: chi altri può raccontare la “storia” se non i nonni? Chi può far scoprire gli arcani del mondo se non la “vecchiaia” dei nonni? Chi altri può offrire i nascondigli per l’anima non più innocente? Chi altri può lenire qualsiasi dolore avventato? Chi può trasformare le paure? I Nonni. I Nonni, nati per questo. Per generare i propri figli e per “generare” i figli dei propri figli.

Come spesso può succedere però, la vita non sempre fa andare le cose per il verso giusto e di tutto quanto scritto ben poche cose possono avverarsi. Ma questo è un altro discorso, non augurabile a nessuno e da evitare per quanto possibile con tutte le forze.

E’ invece con i cuori in mano, gonfi di amore e di orgoglio che vogliamo pensare ai Nonni e ai Nipoti come a persone intimamente unite da una magia unica e irripetibile, che nessun genitore può sognarsi di avere fintanto che non diventa Nonno.

Dott.ssa Grazia Aloi

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