E’ nadato in scena lo scorso weekend la ventesima edizione di uno dei più autorevoli eventi in Italia per la scoperta della cultura vinicola, direttamente nei suoi principali territori di produzione.
Per l’occasione sono stati coinvolti circa 1,2 milioni di visitatori, disseminati tra le oltre 800 aziende socie del movimento del turismo del vino, i cosiddetti “wine lovers”, la cui età può variare dai 30 agli over 50.
Tra le proposte, si segnala un interessante safari in Jeep tra le vigne umbre, un giro per le cantine in Trentino con auto d’epoca e una caccia al tesoro con assaggi al buio. In Piemonte, saranno possibili visite guidate nei vigneti biologici oppure escursioni nelle cantine storiche, mentre in Sicilia le degustazioni regneranno sovrane.
L’enoturismo è un fenomeno nato nei primi anni novanta che con il passare del tempo ha coinvolto sempre più appassionati, Senior in primis. La sua carta vincente sta senza dubbio nella possibilità di coniugare diverse esperienze nello stesso momento, dalla degustazione alla contemplazione del paesaggio, dalle escursioni alle visite culturali. Questa sperimentazione integrata dovrebbe godere di maggiore attenzione perché rappresenta un sano caposaldo del sistema turistico italiano. Il suo valore è passato dai 2,5 miliardi del 2003 ai 5 odierni, dato incoraggiante sul quale non si può certo rimanere indifferenti, il governo però sembra almeno per ora poco intenzionato a incentivare.
La Redazione