Mancano pochi giorni al nuovo anno. Almeno per gli oltre 8 milioni di cittadini thailandesi che dal 13 al 15 aprile scenderanno in piazza in tutto il mondo per celebrare il Songkran, il capodanno Thai. L’appuntamento segna l’inizio dell’anno buddhista, in coincidenza del cambiamento di posizione del sole nell’anello dello zodiaco, per una festa le cui origini si perdono nei millenni.
Tutto nasce da un’antica leggenda: un giorno un giovane dalla grande intelligenza decide di sfidare il dio Kabil Maha Phrom. In palio la testa del perdente. Di fronte all’estrema difficoltà degli indovinelli proposti dal dio, il giovane batte in ritirata. Durante la fuga, trova le risposta nel volo di un’aquila, torna indietro e sconfigge il dio, costringendolo così a tagliarsi la testa. Da allora, ogni anno, durante il capodanno Thai, la testa del dio viene portata simbolicamente in processione dall’impersonificazione di una delle sette figlie.
Secondo la tradizione, i fedeli fanno offerte al tempio bagnando le statue del Buddha e purificano la propria abitazione, lavandola da cima a fondo. E poi danze, canti, preghiere, riti propiziatori. E un’assoluta protagonista: l’acqua, intesa originariamente come sostanza purificatrice in grado di cacciare la cattiva sorte.
Negli ultimi tempi, tuttavia, l’aspetto religioso ha ceduto sempre più il passo all’aspetto laico e ludico della manifestazione, con l’acqua trasformata in gavettoni e giochi a tema. C’è anche un motivo climatico. In quei giorni in Thailandia siamo in piena stagione calda. L’acqua diventa, perciò, anche occasione di refrigerio, di fronte a temperature che raggiungono anche i 40°.
Ogni anno decine di migliaia di italiani scelgono questo periodo per visitare la Thailandia, o anche Cambogia, Laos, Vietnam, Cina sud-occidentale e le altre regioni dove si festeggia il Songkran. Ma saranno quasi 2 milioni (oltre 10.000 in Italia) gli asiatici che festeggeranno il nuovo anno nel mondo. Cuore dei festeggiamenti sarà Milano, dove vive la più grande comunità thailandese in Italia.