Lunedì 25 gennaio si terrà a Roma un evento dal titolo “Residenza sanitaria assistenziale, la corretta comunicazione per tutelare le persone fragili”. Il convegno, organizzato da INCE e Anaste con la collaborazione della Università LUMSA e dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, tratterà la realtà umana, sanitaria e sociale delle RSA, spesso raccontata con superficialità dai media, condizionati da stereotipi e luoghi comuni.
Sulla popolazione anziana non autosufficiente si scaricano tensioni economiche e interessi di gruppi privati di vario tipo. Inoltre, l’opinione pubblica non conosce diversi aspetti che riguardano le RSA, ad esempio i controlli effettuati periodicamente e i sistemi di vigilanza, la presenza di operatori qualificati e di sistemi di assicurazione garantiti. Su questa informazione deformata e superficiale si gioca la scarsa credibilità dell’intero sistema.
Al centro di questa problematica la popolazione anziana più fragile e indifesa, quella senza badante e caregivers, abbandonata a se stessa, vulnerabile e colpita nei suoi diritti.
L’obiettivo di questo convegno è rappresentare la realtà riportando al centro la corretta informazione.
Come afferma il Presidente di Anaste Sebastiano Capurso, “le RSA, unici presidi territoriali funzionanti h24, sono il vero ospedale di comunità, il centro servizi del territorio. Da qui devono partire l’assistenza territoriale e la telemedicina“.
Questa iniziativa si rivolge al mondo della informazione, ma è aperta a tutti gli attori in gioco, i rappresentanti delle istituzioni, delle autorità regionali competenti, delle organizzazioni datoriali e sindacali, della società civile.
Il quadrante della terza età e dei suoi risvolti comprende aree diverse di competenza e di interesse, rientra nelle caselle di politica, economia, sanità e sociale, amministrazione locale. Dunque ,in un contenitore votato alla comunicazione, verranno presentati una serie di interventi che contribuiscono a determinare una visione più completa, uno scenario condivisibile e condiviso.
Il convegno sarà affiancato da un corso di aggiornamento ODG legato ai crediti formativi che consentirà ai giornalisti, attraverso la presentazione di contenuti adeguati, di avere finalmente una visione corretta della realtà che abbiamo succintamente descritto in apertura.