Quello che le donne non dicono, Fiorella Mannoia lo canta.
Con quella sua voce calda, inconfondibile, e i lunghi ricci rossi che sono diventati un po’ il suo copyright.
Gli italiani hanno imparato presto a conoscerla, quando, appena diciottenne, incise il suo primi 33 giri insieme al cantautore Memmo Foresi.
Da allora sono passati 42 anni , 38 album e una serie infinita di collaborazioni, da Dalla a De Gregori, da Chico Buarque a Gilberto Gil, a Paolo Conte. Nessun cantautore italiano (e non solo) può dirsi completo se non ha scritto almeno una canzone per lei, la voce della musica d’autore.
Colei che ha saputo, più di tutti, tradurre i versi in musica, restituendo dignità artistica alla parola interprete.
A 60 anni – compiuti lo scorso 4 aprile – Fiorella è una donna serena e un’artista realizzata. E ha voluto celebrare l’importante compleanno con un’antologia che raccoglie quasi mezzo secolo di carriera, scandito da premi, concerti, incontri decisivi, diversi successi e altrettante delusioni, e alcune tra le canzoni più importanti del suo repertorio, oltre alla traccia inedita e autobiografica dal titolo Le parole perdute.
“Parlo di rispetto, amore, partecipazione – ha raccontato la Mannoia – Ci vuole un atto di coraggio per farli rivivere e continuare a crederci ancora”.
Fiorella (questo il titolo dell’album) è un diario di viaggio scritto insieme a tanti colleghi e amici, raccolto in un doppio cd, per 29 canzoni e 17 duetti riarrangiati per l’occasione. Dori Ghezzi (Khorakhanè) e Laura Pausini (Quello che le donne non dicono) sono le uniche donne in una raccolta dalla forte impronta maschile, da Tiziano Ferro a Baglioni, da Battiato, sino a Fossati nella dolente e romanticissima C’è tempo.
E poi il sorprendente “cammeo” di Adriano Celentano. “Avevo un po’ paura a chiederglielo. Con le sue canzoni ci sono cresciuta” ha rivelato la Mannoia.
Che ha voluto chiudere l’album con un omaggio al suo grande amico Lucio Dalla e all’immaginifica Il parco della luna.
Ma il senso più profondo di questo lavoro è riassunto in una frase contenuta all’interno del disco: “60 anni… e ancora tanta strada da fare”. Un messaggio di speranza, ma anche di sfida.
Un invito a non fermarsi mai, continuando a macinare migliaia di chilometri avanti e indietro per il mondo, su e giù da un palco. E, proprio in questi giorni, Fiorella è ripartita per il nuovo tour che la porterà a toccare alcuni dei palchi italiani più prestigiosi, fino al doppio live finale del 27 e 28 dicembre, all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Lorenzo Tosa