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Da oggi entro di diritto nella squadra dei vaccinati

Da oggi entro di diritto nella squadra dei vaccinati

Andata. Mi sono vaccinata!

Questa giornata (venerdì n.d.r.) è passata velocemente ma è stata molto strana. Devo dire che dopo il bombardamento ricevuto sui media, tutto ha assunto una diversa connotazione. Non è stato un momento in cui si chiudeva finalmente per me un periodo pericoloso, ma una giornata di riflessione.

Devo dire: ero terrorizzata.

Sfido chiunque con queste informazioni fuorvianti, sul pericolo di questo o quel vaccino, sulle morti e i pareri di tutti, del protagonista di turno, compresi quelli che non c’entrano  nulla, a non esserlo.

Confusione, disinformazione e terrore sull’uso di questo o quel vaccino. Una campagna di comunicazione inappropriata che ha spinto i più a non vaccinarsi ancora nel timore di ricevere un vaccino piuttosto che un altro (non faccio nomi perché sapete a cosa mi riferisco). Tutto sulla nostra pelle.

Personalmente ho accettato quello che era previsto per me, senza remore. I vaccini devono essere utilizzati tutti e non si può sprecarne nemmeno uno, perché esiste una campagna fatta sul terrore a mio parere assolutamente priva di senso.

Vaccinata!

Devo dire che ritrovarmi in questa giornata a Genova – ho utilizzato un hub molto grande con 44 postazioni, messo a disposizione dalla Regione Liguria – insieme a molte altre persone, mi ha fatto ricordare. Il ricordo è andato ai vaccini fatti da bambina, quelli obbligatori a cui seguivano immancabilmente pianti, disperazione anche se questa volta senza la mamma a consolarmi.

Pensavamo di vivere come volevamo, secondo le nostre leggi, fregandocene di cosa accadeva nel mondo esterno. Ma quanto è accaduto mi auguro lascerà un segno importante e diverso per ognuno di noi.

Abbiamo toccato con mano in questo lungo anno che siamo tutti collegati, che se una farfalla sbatte le ali a Hong Kong qui arriva il diluvio universale.

E questa informazione spero non la dimenticheremo presto. Sono le stesse lezioni che abbiamo imparato dopo l’11 settembre e ancora prima. Non sarà di nuovo più semplice viaggiare e spostarsi come è accaduto dopo quella data.

Non sarà agevole riprendere la normalità. Non ci sarà più la normalità di prima, ma ce ne sarà una nuova con regole diverse e con situazioni che dobbiamo ancora immaginare, perché stiamo costruendo adesso un nuovo futuro.

Daniela Boccadoro Ameri, Direttrice responsabile di Altraetà.it

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