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Chiropratica: prevenzione e benefici contro gli “stressors” quotidiani

Chiropratica: prevenzione e benefici contro gli “stressors” quotidiani

La prevenzione, il benessere e la promozione della salute sono spesso trascurati rispetto a trattamenti che procurano sollievo immediato e a soluzioni a breve termine. A oggi, l’approccio più diffuso nei confronti della propria salute, è quello di risolvere i problemi quando già presenti e sintomatici, piuttosto che modificare i propri comportamenti nell’ottica di mantenere una buona salute. La chiropratica si pone quindi l’obiettivo di spostare l’attenzione sui fattori che possono influenzare la salute e il benessere di un individuo, promuovendo la prevenzione ed educando il paziente a un corretto stile di vita e apportando correzioni dove e quando opportuno.

Il dottore in chiropratica è qualificato per individuare e aggiustare le sublussazioni vertebrali che conseguono dai diversi tipi di “stressors” che siano strutturali o biochimici, per ripristinare l’equilibrio delle tre componenti: strutturale, biochimica e psicologica. L’obiettivo finale è quindi di ristabilire un corretto funzionamento neuro-muscoloscheletrico per il benessere dell’individuo.

I dottori in chiropratica, tendono a concentrarsi sui pazienti come individui nella loro complessità e interezza, includendo la loro interazione con i fattori esterni. Per esempio, un dottore in Chiropratica può educare i propri pazienti sui benefici di una postura corretta e sulla prevenzione di infortuni sul posto di lavoro, a spiegarlo sono la dott.ssa Khanchandani e la dott.ssa Bianco, dell’Associazione Italiana Chiropratici.

Dott.ssa Khanchandani

«La salute si regge su fattori strutturali, biochimici e psicologici che in uno stato di salute ottimale dovrebbero essere equilibrati. Quando una o più di queste componenti sono affette, potrebbero insorgere problemi di salute. L’obiettivo di ogni individuo dovrebbe essere quello di mantenere un corretto equilibrio costruendo una resilienza da quelli che sono gli stressors quotidiani. Degli esempi di stressors strutturali sono traumi e microtraumi, come movimenti ripetitivi, una postura errata o compensazioni. La componente biochimica comprende la nutrizione, la medicina tradizionale e altre sostanze come caffeina, tabacco, alcool. Infine, il fattore psicologico include la mente, lo spirito e le emozioni».

L’effetto di traumi e microtraumi strutturali porta a uno squilibrio del sistema muscolare, alla base del quale vi sono sublussazioni vertebrali. La sublussazione, secondo la chiropratica, è un disallineamento vertebrale o una restrizione di movimento di essa che crea un’interferenza nel sistema nervoso. A livello anatomico, i segmenti vertebrali oltre a rappresentare punti di inserzione per legamenti e muscoli dorsali, formano un canale attraverso il quale passa il midollo spinale che poi si dirama nelle radici nervose. L’ipertonicità e/o l’ipotonicità di questi muscoli, causata da traumi e microtraumi, possono comportare quindi un disallineamento del complesso vertebrale, intaccando la comunicazione neuromuscoloscheletrica e portando a vari sintomi e disfunzioni.

Gli stressors biochimici hanno un effetto sul sistema nervoso una volta che entrano nell’apparato gastro-intestinale.

Dott.ssa Bianco

Quando ingeriamo una sostanza, essa passa attraverso il sistema digerente mandando una serie di segnali al sistema nervoso centrale, tramite il nervo vago. Questo nervo possiede tre tipologie di terminazioni nervose che forniscono diverse informazioni al cervello: informazioni sull’allungamento, sulla tensione, e sui nutrienti.

Una volta ricevuti questi segnali, il sistema nervoso centrale li rielabora per poi rimandare degli impulsi discendenti che vanno a regolare, modulare e controllare il responso neuro-muscoloscheletrico. Questa reazione può generare sublussazioni per come sono intese in chiropratica, che si perpetuano in una serie di sintomatologie.

«Anche i fattori psicologici possono avere un effetto sul sistema neuromuscoloscheletrico. L’effetto di un pensiero o un’emozione porta a dei cambiamenti chimici nel nostro organismo causando una reazione strutturale. Per esempio quando una persona è triste, essa tende ad avere una postura più ricurva e in chiusura, mentre una persona sicura di sé tende ad avere una postura più aperta», spiegano le dottoresse.

La ricerca ci conferma che condizioni mentali croniche come ansia e depressione portano a degli squilibri neurofisiologici che possono avere conseguenze sull’intero sistema di un individuo.

È stato studiato che stress acuto, cronico e disturbi depressivi gravi causano un responso nel sistema infiammatorio, portando a una destabilizzazione dell’omeostasi del sistema immunitario. La maggior parte dei sistemi attivati da questo tipo di stressors sono l’ipotolamico-pituitario-renale e il sistema nervoso autonomo. Questo genera una reazione a catena per cui il sistema nervoso simpatico diventa dominante rispetto al parasimpatico innescando un meccanismo di difesa nell’apparato muscoloscheletrico. Conseguenze visibili possono includere problemi come insonnia, cambiamenti posturali, problemi all’apparato digerente e molto altro.

In conclusione, i tipi di stressors che possono interferire con il nostro sistema neuro-muscoloscheletrico sono molteplici. Tuttavia, molte delle loro conseguenze possono essere prevenute e/o gestite da un Dottore in chiropratica. Questa figura si propone di educare il paziente a un corretto stile di vita per ridurre e prevenire gli effetti degli stressors.

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