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Bruxismo, casi in crescita con stress da pandemia: come intervenire per preservare il sorriso

Bruxismo, casi in crescita con stress da pandemia: come intervenire per preservare il sorriso

Digrignare o stringere i denti durante il sonno, irrigidire la mandibola anche in assenza di contatto dentale, contrarre in modo involontario i muscoli della masticazione. Sono solo alcuni dei disturbi legati al bruxismo, una parafunzione che oggi colpisce il 30% della popolazione adulta nel nostro Paese. Ansia e stress possono peggiorare il decorso del fenomeno. Ne parliamo con Clotilde Austoni, odontoiatra specialista in Chirurgia Odontostomatologica presso il Servizio di Odontostomatologia dell’Ircss Galeazzi-Università degli studi di Milano.

C’è una correlazione tra bruxismo e stress da Covid?

«Non conosciamo le cause esatte del bruxismo, ma sappiamo che ansia e stress peggiorano il decorso del fenomeno. Non sorprende, quindi, che la pressione psicologica indotta dall’attuale pandemia, abbia favorito un importante aumento dei casi rispetto al 2019 (+36%), accompagnato da un balzo del 120% nei casi di fratture dentali*».

Cosa comporta il bruxismo e quali danni per la nostra bocca?

«Digrignare o stringere i denti è un’attività causata dalla contrazione involontaria dei muscoli della masticazione che si attivano senza un vero motivo. Questa attività, oltre a penalizzare spesso la qualità del sonno, causa danni su tre livelli: i denti si consumano, divenendo nel tempo sensibili e poco piacevoli esteticamente. Risultano sempre più piccoli, con margini levigati o frastagliati e tendenti al grigio. Il sorriso tende progressivamente a essere spento e giallo perché quando lo smalto dentale si assottiglia traspare la dentina sottostante, che è proprio di colorazione giallastra. In ultimo, ma non per importanza, l’usura dentale causa importanti problemi di masticazione: i muscoli della masticazione sono costantemente in tensione e questo provoca irrigidimento e dolori cervico-facciali importanti, compresi alcuni mal di testa. L’articolazione temporo-mandibolare, che ci permette di aprire e chiude la bocca, viene sovraccaricata e nel tempo può sviluppare disturbi come difficoltà nei movimenti, dolore o rumori/crepitii/click articolari».

Chi ne soffre di più?

«Non ci sono dati che ci dicano che il bruxismo colpisce di più un sesso rispetto a un altro, però sappiamo che l’entità dei danni ai denti, ovvero le abrasioni, è mediamente maggiore negli uomini perché, a parità di durezza dei denti, la potenza dei muscoli masticatori nel sesso maschile è maggiore».

I danni da bruxismo aumentano con l’avanzare dell’età?

«Aumentano se non si interviene. Chiaramente se per una vita intera si soffre di bruxismo e non si fa prevenzione, ci si ritrova in età d’argento con denti molto consumati e in alcuni casi problemi di masticazione e articolari. Tuttavia non bisogna rassegnarsi a un sorriso poco piacevole e non funzionale: esiste la possibilità di ripristinare l’estetica e la funzione a qualsiasi età, ricostruendo i denti che nel tempo si sono ridotti di spessore. Una volta riportato il sorriso indietro nel tempo sarà necessario proteggerlo con un bite su misura».

Come si può intervenire?

«Non possiamo eliminare il fenomeno, ma contrastarne i danni attraverso un bite su misura realizzato dal dentista in base alle specifiche esigenze del paziente. Il bite è una placca in resina acrilica dura, più o meno piatta, che viene realizzata prendendo le impronte della dentatura del paziente. Una volta confezionato, viene regolato dal dentista in modo da far chiudere la bocca in un modo preciso, lasciando solo alcuni denti a contatto. Successivamente, nel corso delle visite di controllo, vengono effettuate ulteriori regolazioni, fino a che non viene raggiunto e mantenuto un equilibrio perfetto. La funzione del bite è di tre tipi: protegge i denti dall’usura poiché la resina acrilica si consuma al posto dei denti; rilassa i muscoli della masticazione e protegge l’articolazione temporo-mandibolare. Quando siamo senza bite e digrignamo, dobbiamo scavalcare la forma dei denti e quindi attiviamo i muscoli della masticazione che contraendosi sul lungo periodo diventano dolenti e gonfi. Se invece indossiamo il bite, quando digrignamo scivoliamo su questo dispositivo e non abbiamo bisogno di contrarre i muscoli della masticazione che, di conseguenza, si rilassano».

Bite per bruxismo

Specie chi vive da solo, non ha una persona accanto che possa eventualmente fare da “sentinella” durante la notte: come ci si può accorgere di soffrire di bruxismo?

«In realtà non è detto che il partner sia in grado di accorgersene durante il sonno. In genere alcuni campanelli d’allarme sono i mal di testa alla tempia, tensione mandibolare al risveglio e dolori cervicali, dolore all’orecchio, click e rumori in apertura o chiusura della mandibola. Un altro piccolo trucco può essere quello di andare allo specchio e osservare il proprio sorriso. Se presenta uno di questi segni, potrebbe valere la pena fare una visita dal dentista: denti tutti lunghi uguali (non è normale, è segno di usura, i denti anteriori non devono avere la stessa lunghezza). Margini dei denti anteriori frastagliati, sbeccati sottili, quasi trasparenti o tendenti al grigio. Sorriso ingiallito (potreste aver consumato lo strato superficiale del dente e quindi traspare la dentina sottostante che è gialla). Denti piccoli che non si vedono quando si sorride. In tutti questi casi è importante un controllo perché si tratta di segni che indicano la presenza di danni già esistenti».

Clotilde Austoni

Clotilde Austoni è Odontoiatra Specialista in Chirurgia Odontostomatologica c/o Servizio di Odontostomatologia – IRCSS Galeazzi – Università degli Studi di Milano.

Laureata a pieni voti in Odontoiatria e Protesi Dentaria, consegue con lode la Specializzazione in Chirurgia Odontostomatologica all’Università degli Studi di Milano. Si occupa prevalentemente di Odontoiatria Estetica, Protesica e Chirurgia Orale, con una particolare specializzazione nel trattamento e prevenzione di casi con usura dentale, bruxismo, erosioni dentali e perdita di dimensione verticale. Segue anche l’attività sportiva di atleti, confezionando bite dentali su misura per prevenire l’usura dentale, ridurre il rischio di infortuni, aumentare la capacità di concentrazione e ridurre il consumo di energia. Certificata Invisalign Go, una tecnologia che allinea i denti utilizzando mascherine trasparenti e rimovibili, senza i limiti estetici e funzionali dell’ortodonzia tradizionale. La capacità di ascolto e l’empatia sono le qualità che hanno fatto conquistare alla dottoressa Austoni il soprannome di “The Smiling Doctor”, ovvero di una “Professionista del Sorriso” in grado di abbinare a competenze specialistiche di alto profilo la capacità di conquistare la fiducia del paziente, entrando in sintonia con ogni persona. Clotilde Austoni riceve in via della Spiga 20, a Milano.

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