La chitarra e il mandolino di Fabrizio De Andrè, il flauto e la stratocaster di Ivano Fossati. Sono solo alcuni degli oggetti che saranno esposti alla nuova Casa dei Cantautori, un museo interattivo, vivo ed emozionale che sorgerà nell’Abbazia di San Giuliano a Genova.
La presentazione del progetto è avvenuta questa mattina, nella sede dell’Abbazia. Il cronoprogramma prevede la chiusura dei lavori nel 2023.
Una Casa, questo il nome scelto per lo spazio dedicato ai cantautori italiani, non “museo”, proprio per indicare la volontà di creare un percorso vitale ed emozionante. Un percorso tra musica, oggetti ma anche con tanta tecnologia, indispensabile per valorizzare i contenuti della casa e la visita di chi la vorrà vedere.
L’obiettivo è proprio quello di fare in modo che il visitatore possa vivere un’esperienza unica, personale e personalizzata: l’esposizione, non a caso, sarà studiata in quest’ottica, con una particolare attenzione alle sorgenti luminose e soprattutto a quelle sonore per la fruizione dei contenuti multimediali.
Oltre agli spazi espositivi, che occuperanno due piani della struttura, ci sarà anche un’area, quella acquistata dal ministero della Cultura, dedicata ai concerti e alle manifestazioni. Ma anche una parte residenziale, per poter ospitare giovani che vogliono studiare per diventare gli artisti e i cantautori di domani.
L’esposizione seguirà un percorso “territoriale”, partendo da Genova, città dove il cantautorato ha effettivamente messo radici: Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Fabrizio De Andrè e Gino Paoli. «Abbiamo aperto la strada – ha commentato Gino Paoli, intervenuto in diretta telefonica – Siamo stati noi quattro a dare il via a tutto. Mi sembra giusto che oggi questa Casa sia qui».
E poi ancora, spazio a Franco Battiato, scomparso proprio ieri, Ivano Fossati, Pino Daniele e molti altri ancora.