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Le convinzioni e falsi miti che fanno male alla sessualità

Le convinzioni e falsi miti che fanno male alla sessualità

Ecco alcuni preziosi consigli della nostra nuova collaboratrice, la sessuologa Dott.ssa Sabina Garofalo.

Timore della sessualità come qualcosa di sporco, colposo o rischioso per la perdita di controllo è una componente delle disfunzioni della sessualità molto diffusa e che necessita di interventi strutturati.

Esistono anche delle aspettative e convinzioni errate che sviluppano ansia rispetto a varie dimensioni del rapporto sessuale.

Paure che costituiscono dei veri e propri miti e che, molto più semplicemente, possono dirsi risolte anche solo ricevendo le giuste informazioni. Per esempio, “Deve sempre andare bene!” è una delle idee irrealistiche che, più di tutte, i pazienti riferiscono ad uno psico-sessuologo.

Ciò significa che in genere la persona ha rigide aspettative sul rapporto sessuale e che attribuisce incompatibili valori e finalità al rapporto sessuale, come la prova di virilità, il test delle proprie qualità… per cui, a tutti i costi si percepisce che nella sessualità c’è un solo compito e lo si fa coincidere con la necessità di far provare piacere all’altro partner.

A questo si associa la credenza che l’efficacia di un uomo, come amante, dipenda dalla dimensione del suo pene inducendo ad evitare i rapporti sessuali. Bisogna chiarire che la soddisfazione della donna non dipende solo da questo, ma anche da altri fattori quali la complicità, l’ambientazione in sintonia con i propri gusti, dalle carezze e le coccole che accompagnano il vissuto di intimità.

Ancora, una falsa credenza coinvolge l’uso dell’alcol come stimolante: appare come rimedio contro la timidezza, il senso di colpa che ostacolano il contatto fisico. In una prima fase deprime i centri inibitori, ma poi raggiunge tutto il sistema nervoso impedendo l’erezione dell’uomo riducendo la possibilità di un orgasmo nelle donne.

Per mantenere alta la propria spontaneità, motore principale della sessualità, si suggerisce in generale di smettere di sentirsi spettatori critici della propria sessualità, considerando che ciascun individuo ha un proprio ritmo personale e che soprattutto ogni coppia costruisce un proprio vocabolario, fatto di gesti e sensazioni oltre che di parole, sull’intimità.

 Dott.ssa Sabina Garofalo

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