Tornano le domeniche di prevenzione di “Nonno Ascoltami! – l’Ospedale in piazza”. La grande squadra di Udito Italia è pronta a rimettersi in moto e, dal 26 settembre, porterà in tutta Italia i consueti appuntamenti con la salute uditiva.
La campagna, per un totale di cinque domeniche fino al 24 ottobre, è sostenuta dall’Oms, patrocinata dal ministero della Salute e premiata dalla Presidenza della Repubblica.
Anche quest’anno la formula sarà quella consolidata: per un’intera giornata medici specialisti, professionisti sanitari e volontari saranno a disposizione dei cittadini per aiutarli a conoscere meglio questo importante senso, l’udito, e soprattutto a prendersene cura nel modo giusto.
Nonno Ascoltami: il calendario
Ecco il calendario degli appuntamenti della prossima edizione di Nonno Ascoltami:
26 settembre: Genova, La Spezia, l’Aquila, Pescara, Siena, Tolmezzo Torino
3 ottobre: Treviso, Udine, Venezia, Trento, Bari
10 ottobre: Barletta, Crema, Perugia, Vicenza, Bologna, Teramo
17 ottobre: Terni, Brescia, Brindisi, Chieti, Matera, Pesaro, Foggia, Campobasso, Lanciano
24 ottobre: Lecce, Napoli, Termoli, Vasto, Altamura, Catania, Siracusa, Messina
«Da alcuni anni Udito Italia è membro del World Hearing Forum, organismo presieduto dall’OMS – spiega la presidente, Valentina Faricelli – Questa adesione ci ha incoraggiati ad avviare un dialogo maturo con le istituzioni. Ci siamo fatti portavoce di tutto il comparto uditivo italiano, abbiamo stretto un’Alleanza e redatto il Manifesto per l’Udito. Questo documento è stato discusso con il ministero della Salute e ha portato alla proposta di avvio di un Comitato di Prevenzione Nazionale. Si tratta di un risultato mai raggiunto prima, un traguardo inimmaginabile fino a qualche anno fa. Siamo destinati a essere i protagonisti di una vera e propria rivoluzione nella considerazione dei disturbi uditivi. Abbiamo avviato un processo irreversibile e ne siamo fieri».
Ora il Manifesto di Prevenzione verrà diffuso al livello istituzionale in tutte le Regioni e in occasione delle tappe della campagna di prevenzione in piazza. Un lavoro senza precedenti, per stimolare la consapevolezza di ogni singolo cittadino su un tema ancora gravemente sottovalutato.
Le dimensioni del problema
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, in occasione dell’ultima Giornata Mondiale dell’Udito, ha parlato di una vera e propria emergenza socio-sanitaria, tanto che il direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha usato queste parole: «Il numero di persone che oggi vive con una perdita dell’udito è inaccettabile». Di qui un accorato monito ai governi nazionali a intervenire con misure efficaci e nuove per contrastare l’inarrestabile aumento dei disturbi uditivi nel mondo.
Si stima che 466 milioni di persone (il 6,1 % della popolazione mondiale) soffra di ipoacusia e che entro il 2050 questi saranno 900 milioni; 34milioni di bambini sono colpiti da forme di ipoacusia, il 60% delle quali potrebbero essere prevenute; più di 1 miliardo di giovani tra i 12 e i 35 anni corrono il rischio di danneggiare il proprio udito a causa di un’esposizione scorretta al rumore mentre per gli ultrasessantacinquenni, si stima che un terzo abbia problemi di udito. Infine, ammonterebbe a 750 miliardi di dollari all’anno il costo per l’economia globale dell’ipoacusia non curata, costi che gravano sul settore sanitario (con esclusione dei costi degli apparecchi acustici) a cui si aggiungono le spese sociali per il supporto educativo e per la perdita di produttività.
Anche in Italia il problema è molto diffuso. Si stima che ne sia colpita il 12,1% della popolazione, circa 7 milioni di italiani, con una differenziazione tra le classi di età e un aumento significativo con l’invecchiamento (10% nell’età tra 13 e 45 anni; 25% dai 60 agli 80 anni, fino al 50% tra gli over 80). Ma il dato più significativo è quello relativo alla crescita progressiva degli ipoacusici che tra il 2012 e il 2018 è stata del 4,8%.
L’udito è fondamentale in tutto il corso della vita ma il livello di sensibilizzazione è ancora insufficiente. Oggi grazie al progresso tecnologico, esistono cure efficaci e di semplice adozione. Ma prima ancora è necessario educare le persone. La buona notizia è che il 50% dei casi di ipoacusia può essere prevenuto attraverso adeguati interventi di prevenzione, diagnosi o cura, eppure solo il 17% di coloro che potrebbe trarre beneficio dall’utilizzo di tecnologie per l’udito ne fa ricorso: il che significa che resta esclusa una percentuale come l’83% di potenziali beneficiari.