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La salute dei senior al centro dell’agenda politica europea

La salute dei senior al centro dell’agenda politica europea

«Oggi vi concentrerete su due questioni molto importanti per gli anziani europei: l’aderenza alle terapie e l’accesso alle cure per malattie croniche come il cancro o il diabete, cruciale soprattutto in tempi di pandemia. Sono molto d’accordo sul fatto che l’assistenza non debba essere solo di alta qualità, ma anche economica e accessibile. Questo è uno dei motivi per cui ho annunciato una nuova strategia europea di assistenza. Vogliamo supportare tutti gli europei di tutte le età nella ricerca della migliore soluzione di cura per le loro esigenze. Nell’ambito di questo progetto, lanceremo anche un’iniziativa europea sull’assistenza a lungo termine. Aiuteremo i Paesi dell’UE a riformare i loro sistemi nazionali riguardo l’assistenza a lungo termine. E per la prima volta, ci concentreremo sia sulle persone bisognose di cure sia su coloro che forniscono assistenza. La longevità non riguarda solo i senior ma tutti noi».

Questo il messaggio della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che ha partecipato ieri alla in collegamento video alla conferenza organizzata da Senior International Health Association in collaborazione con la European Society of Hypertension in occasione della Giornata internazionale delle persone anziane.

Come spiegato nelle parole di von der Leyen, l’importanza della vaccinazione e l’aderenza alla terapia sono stati i temi centrali della conferenza, presieduta dal vicepresidente del Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo.

L’aderenza alla terapia in Europa è circa del 50%, con differenti valori che dipendono dal tipo di patologia. La scarsa aderenza è un problema soprattutto tra gli over 65, principali consumatori di farmaci. Si stima che la scarsa aderenza in Europa causi circa 200 mila morti evitabili e costi evitabili tra gli 80 e i 125 miliardi di euro in spesa sanitaria.

«In Europa abbiamo avuto circa 1,5 milioni di decessi per Covid, e tra questi gli anziani sono la stragrande maggioranza – ha dichiarato Roberto Messina, presidente europeo di Senior International Health Association – Fortunatamente i senior hanno risposto prontamente al richiamo della campagna vaccinale: gli over 60 vaccinati in Europa sono l’84,5% ovvero oltre 78,3 milioni e possono avere un ruolo importante nel coinvolgere le altre fasce di popolazione. Tuttavia la pandemia ha causato un altro grave problema, ovvero la sospensione delle cure ordinarie, la rarefazione del rapporto con i medici con conseguente diminuzione dell’aderenza alla terapia. Ciò significa per i malati riacutizzazioni, ospedalizzazioni, perdita di efficacia delle cure e centinaia di migliaia di morti evitabili. Per i servizi sanitari di tutta Europa, inoltre, la mancata aderenza si traduce in spreco di risorse che potrebbero essere reinvestite in salute. Per questo è importante che nella giornata dedicata alle persone anziane si accendano i riflettori su questo tema.»

Nel corso della conferenza sono stati presentati i risultati di una survey di Real world analysis sui modelli di trattamento dell’ipertensione e l’aderenza alla terapia condotta in Italia su iniziativa di Senior Italia FederAnziani. I risultati hanno mostrato come a strategie di trattamento efficaci e semplificate in particolare legate all’uso di combinazioni fisse, si associ un miglioramento significativo dell’aderenza alla terapia antipertensiva e il controllo della pressione negli anziani, che si traducono in una riduzione della morbilità e della mortalità.

A partire da tali dati è stato presentato il progetto che Senior International Health Association in collaborazione con European Society of Hypertension dedicherà alla promozione dell’aderenza alla terapia in particolare nei soggetti affetti da ipertensione, attraverso la somministrazione, in cinque diversi Paesi europei, ovvero Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito, di un questionario dedicato ai pazienti, seguito dal lancio di una campagna di comunicazione. Il progetto si svolgerà con il contributo non condizionato di Servier.

Il questionario ha l’obiettivo di comprendere gli aspetti psicologici della non aderenza, migliorare la consapevolezza e la comprensione degli effetti della mancata aderenza. A seguito dei risultati sarà sviluppata una campagna educativa per il miglioramento dell’aderenza attraverso un’alleanza terapeutica tra professionisti della salute e pazienti ipertesi. La collaborazione con le società scientifiche e i gruppi globali di pazienti consentiranno di diffondere e comunicare i risultati in modo capillare e mirato, attraverso strumenti di informazione e formazione dedicati, guidando il processo di cambiamento culturale necessario per migliorare lo stato di salute della popolazione senior. Il progetto consentirà anche di arricchire i processi istituzionali di pianificazione economica e di allocazione delle risorse, e di ottimizzare la sostenibilità dell’assistenza sanitaria, soprattutto quella destinata alla popolazione anziana.

«L’ipertensione è prevalente tra gli over 65 riguardando più del 60% degli individui nella maggior parte dei Paesi europei –  ha dichiarato Michel Burnier, presidente del Gruppo di Lavoro su Cardiovascolare, Farmacoterapia e Aderenza dell’European Society of Hypertension – Un’elevata pressione del sangue rappresenta un importante fattore di rischio cardiovascolare, che riduce l’aspettativa di vita elevando il rischio di morte dovuto a patologie cardiovascolari, cerebrali e renali. Oggi abbiamo una significativa evidenza dai trial clinici che trattare i soggetti anziani con ipertensione ha un rapporto beneficio-rischio molto elevato anche in pazienti di età avanzata (over 80). Per prevenire i danni agli organi provocati dall’ipertensione, i pazienti devono seguire un trattamento a vita basato su un cambiamento degli stili di vita e sui trattamenti antipertensivi. Per raggiungere un adeguato controllo della pressione sanguigna, però, è fondamentale l’aderenza al trattamento: la scarsa aderenza alla terapia è stata identificata come il principale fattore che limita i benefici delle terapie antipertensive. Per prevenire la non aderenza nei pazienti ipertesi anziani, è dunque importante informarli dei rischi della mancata aderenza e comprendere le ragioni che stanno alla base dell’interruzione delle terapie da parte dei pazienti stessi».

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