Il pane sotto la neve è un romanzo di narrativa popolare, scritto da Vanessa Navicelli, ambientato “da qualche parte sulle colline dell’Emilia, al confine con la Lombardia, dove la provincia di Piacenza abbraccia la provincia di Pavia.” È la saga (anzi, il primo della Saga della Serenella) di una famiglia contadina dai primi del Novecento fino alla primavera del 1945. Si racconta della Prima Guerra Mondiale, della fatica del lavoro in campagna, delle figlie che crescono e si fidanzano. Dell’arrivo della Seconda Guerra Mondiale, della Resistenza. E dei nipoti: chi parte soldato, chi diventa partigiano.
Un mondo e una felicità fatti di piccole grandi cose. Tra politica e apparizioni della Madonna, canzoni degli alpini e orgoglio partigiano, la musica di Verdi e le passeggiate lungo il Po, innamoramenti inattesi e le gare ciclistiche di Bartali e Coppi, le recite di Natale in parrocchia e un bicchiere di vino all’osteria.
Un romanzo sulla famiglia e per tutta la famiglia, scritto con un linguaggio semplice ed essenziale, come lo è la gente di cui si racconta.
Vanessa Navicelli è nata in provincia di Piacenza, ma da anni vive a Pavia. Nel 2012 con il suo romanzo “Il pane sotto la neve” è stata finalista della prima edizione del Premio Letterario La Giara, indetto dalla Rai. Ha vinto la sezione “Scritture per Ragazzi” dello Scriba Festival di Carlo Lucarelli e vari premi con la Scuola Holden di Alessandro Baricco. Il Premio Cesare Pavese per la poesia e il Premio Giovannino Guareschi per racconti. Scrive romanzi per adulti e ragazzi e storie per bambini: nel 2014 “Un sottomarino in paese” (ebook e cartaceo, italiano e inglese), fiaba illustrata sul tema della pace, e, nel 2016, “Mina e il Guardalacrime” (solo cartaceo), che inaugura la collana delle Fiabe Bonbon.